Ragazzina racconta: «Ho subìto avances e minacce in casa con un coltellino»

PORDENONE. È entrata al Pnbar di Pordenone assieme a un’amica. Piangeva, era sconvolta. Un’avvocato, l’unica donna presente in quel momento nel locale, si è avvicinata e le ha chiesto perché fosse disperata.
La ragazzina, di circa 14 anni, le ha risposto che un gruppetto di ragazzi conosciuti poco prima avrebbe costretto lei e l’amica, di un paio d’anni più grande, a salire in un appartamento, dove uno di loro – minacciandola con un coltellino – avrebbe tentato di abusare di lei.
Presenta elementi che andranno chiariti dalle forze dell’ordine, intervenute dopo la chiamata di un altro cliente, l’episodio verificatosi ieri mattina in città. Fosse confermata la versione dell’adolescente si tratterebbe di un episodio molto grave.
Secondo quanto riferito dalla giovane, lei e l’amica stavano facendo colazione al Pecora Nera, in piazzale XX Settembre.
«Mi ha raccontato – ha riferito l’avvocato intervenuta al Pnbar – che un gruppetto di ragazzi che non conoscevano, di circa 25 anni, si è avvicinato e, dopo aver espresso alcuni apprezzamenti, le ha prese sottobraccio obbligandole ad andare con loro». In questo modo, ovvero sotto costrizione, le minori avrebbero percorso la distanza tra la Pecora Nera e la zona di viale Cossetti, venendo notati anche dal titolare del Pnbar.
Le avance sgradite sarebbero avvenute in un appartamento di una via vicina a quest’ultimo locale. «La ragazza mi ha detto che, quando si è verificato il tutto, la sua amica non sarebbe stata con lei e che sarebbero riuscite a scappare approfittando di un momento di distrazione dei ragazzi. Di sicuro era sconvolta, ho provato a chiamare sua madre, ma aveva il telefono spento».
Subito dopo, le forze dell’ordine si sono fatte accompagnare nella casa dove il tutto sarebbe avvenuto. Le indagini sono in corso.
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