Radio Piper ci ridona la voce di Paolo

FONTANAFREDDA. Erano i ruggenti anni Sessanta quando Paolo Giacomin fondava il “Piper” di Fontanafredda, locale destinato a fare epoca, al pari dell'omonima radio nata nell'81 e ancora in attività.
Oggi, a dieci anni dalla scomparsa dell'indimenticata “voce d'oro” – venuto a mancare nel 2006 all'età di 82 anni – i suoi successi musicali diventano accessibili gratuitamente online grazie a un progetto di Radio Piper, passata di mano al figlio Edward. Canzoni come “Mexico Mexico”, “El cantador” e “Non ti scordar di me” risuonano in digitale sul sito web dell'emittente radiofonica, che annuncia a breve anche la pubblicazione della collezione di “hit” realizzate assieme alla moglie Terry.
Paolo Giacomin era appena arrivato a Fontanafredda dall'America – era il 1966 – quando rilevò la gestione del locale, al secolo “Dancing Fontana”. Quando giunse nella cittadina della Destra Tagliamento, Giacomin aveva alle spalle 20 anni di carriera da cantante negli States, dove aveva avuto modo di entrare in contatto con la grande musica internazionale.
L’occasione di acquistare il “Piper” venne durante una vacanza, quasi per caso: nessuno, forse, presagiva il successo a cui sarebbe andato incontro, pur dovendo fare sempre più i conti con la concorrenza delle grandi sale da ballo del Vicino Veneto che ha finito per costringere il titolare a ripensare all'offerta, anche in virtù della limitata capienza degli spazi.
I bei tempi sono andati, e il locale “dove ci si si diverte” non è che un ricordo sempre più lontano. Diversa è stata la sorte della radio, che è sopravvissuta al passare dei giorni e all'età di 35 anni continua a trasmettere mantenendo la propria sede storica, sopra a quel che rimane del mitico “Piper”, raggiungendo (tramite le frequenze 88.8 e 93.8) gli ascoltatori delle province di Treviso, Venezia, Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste.
Da qualche tempo, come spiega il sito internet, l'emittente ha deciso di crescere e innovarsi, e grazie alla trasmissione in streaming è riuscita ad abbattere i limiti geografici della radio locale.
Sempre grazie al web, è stato possibile restituire alla gente quel piccolo grande patrimonio musicale della “voce d'oro”, salvandolo da un'inevitabile oblio e permettendo anche alle giovani generazioni – quelle che il “Piper” lo conoscono solo dai racconti dei loro genitori o nonni – di avere un assaggio di chi fosse il personaggio di riferimento per la “movida” pordenonese dei tempi che furono.
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