Raccolta dei rifiuti: ecco gli errori che facciamo nella separazione

Il cartone del latte va nella carta, le ossa del pollo – a meno che non si tratti di quelle più piccole – non vanno nel sacco dell’organico bensì nell’indifferenziata, le lamette monouso pure, come lo spazzolino da denti, i capelli, assorbenti e pannolini e la lettiera degli animali. Che non venga in mente poi di buttare la carta degli affettati nel bidone giallo, quello del cartone, che deve invece finire nel residuo secco, mentre le lampadine vanno portate al centro di raccolta e non gettate nella campana del vetro, e guai a sgocciolare il tonno nel lavandino: l’olio, di frittura o delle scatolette, deve essere versato nei contenitori, consegnati gratuitamente dalla Net, e portato nelle piazzole ecologiche.
Sono questi i principali errori nei quali s’inciampa quando si è alle prese con la raccolta differenziata e, per farla correttamente, occorre prestare attenzione a quali materiali vanno conferiti effettivamente nel secco e quali invece possono essere differenziati. “Rifiuti in piazza” è l’iniziativa che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa), in collaborazione con Net e Comune, ha organizzato, ieri, in piazza Libertà, per illustrare ai cittadini come si separa correttamente le immondizie. A partire da tre sacchi raccolti in un bidone del secco in via Marco Volpe, gli operatori hanno analizzato i rifiuti illustrandone la corretta divisione. E, a giudicare dal contenuto pare proprio che più di qualcuno non abbia alba di come si divida la spazzatura: gusci di uova, carote, cibo in mezzo a buste di plastica, carta da forno, carta e salviette, imballaggi vari, tutto gettato assieme in un unico contenitore. Non è andata meglio con gli altri due sacchi, in cui il materiale che poteva essere differenziato era parecchio. È evidente che non si trattava di un’utenza domestica, ma lo scarto di qualche attività che, non avendo tempo da perdere, ha smaltito tutto in un unico contenitore. «Una scorretta divisione spesso è dettata dalla pigrizia ma anche dalla mancanza di informazione e l’intento di questi incontri è sensibilizzare i cittadini spiegando come si fa correttamente la raccolta – osserva la responsabile del settore rifiuti dell’Arpa, presente assieme al vicesindaco Loris Michelini –. Nel secco troviamo alte percentuali di plastica e in regione ne intercettiamo solo il 45 per cento, mentre l’altro 55 finisce nel residuo secco». Un problema, quello della plastica, che rileva anche la Net. «Ci sono sette tipi di plastica e non si può dar tutte le colpe ai cittadini – spiega il direttore Massimo Fuccaro –: bisogna continuare con la formazione, specialmente per quel che riguarda gli imballaggi in plastica. Un aiuto arriva dai simboli presenti sulle confezioni - aggiunge –: può essere presente il triangolo del riciclaggio e per le plastiche i numeri da 1 a 6 che le differenziano. Si tratta solo di leggere bene le etichette, come ci siamo abituati a fare per quelle dei valori nutrizionali dei prodotti». —
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