Quote latte, congelate l’ipoteca e le multe all’azienda agricola

Storica pronuncia del Consiglio di Stato in materia, scongiurato il pignoramento. L’avvocato Tapparo ha ottenuto la sospensione dell’efficacia della sentenza

Con una storica pronuncia in materia il Consiglio di Stato ha congelato un’ipoteca da 1,2 milioni di euro e cartelle di pagamento legate alle quote latte per circa 600 mila euro che incombevano sull’azienda agricola Mauro Salbego di San Giorgio della Richivelda. Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, non si è costituita in giudizio.

Un verdetto foriero di buoni auspici per tutti gli imprenditori che si ritrovano nella medesima situazione secondo l’avvocato Cesare Tapparo del foro di Udine, che ha seguito il ricorso dell’azienda pordenonese.

Agea ha comunicato l’iscrizione di un’ipoteca per 1.210.755,56 euro sui beni immobili dell’imprenditore, il doppio delle cartelle di pagamento (606.195,36 euro) ricevute dall’azienda per più annate di campagne lattiere. L’avvocato Tapparo ha impugnato il provvedimento al Tar, che ha però rigettato il ricorso. Il legale si è rivolto al Consiglio di Stato, chiedendo l’annullamento dell’iscrizione ipotecaria e la sospensione dell’efficacia della sentenza del Tar.

Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ritenendo sussistente «il danno grave e irreparabile», visto il valore economico ingente dell’ipoteca, ha accolto l’istanza cautelare e ha ritenuto opportuno sospendere, almeno in parte, l’esecutività della sentenza.

Caso più unico che raro, visto che in materia di ipoteche i verdetti sono di solito sfavorevoli al ricorrente ed è ancora più difficile strappare un’istanza cautelare a Roma.

Il Consiglio di Stato ha ordinato poi all’Agea di «ridurre la garanzia reale nei limiti del valore proporzionale al debito».

Concretamente il verdetto ha consentito di evitare nell’immediato la conversione dell’ipoteca in un pignoramento immobiliare. L’allevamento di San Giorgio è stato messo in salvo: senza la sospensiva, avrebbe rischiato di finire all’asta.

In secondo luogo con il suo ricorso l’avvocato Tapparo ha inteso rimettere in gioco anche il cuore del problema, ovvero contestare il fatto che i prelievi siano effettivamente dovuti. Come ci è riuscito? Grazie a un aggancio sulla natura giuridica dell’iscrizione ipotecaria, che va considerata «atto di attuazione del prelievo». La causa sarà discussa nel merito il 29 luglio.

L’avvocato Tapparo ha sottolineato come rispetto al 2017, anno in cui l’allevamento di San Giorgio ha fatto ricorso al Tar, il panorama è completamente cambiato, dopo l’ordinanza del gip di Roma Paola Di Nicola: sia alla Corte di giustizia dell’Unione europea che al Consiglio di Stato si assiste a un’evoluzione giurisprudenziale favorevole agli allevatori sulle quote latte.


 

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