Quattrocento firme contro i sorvoli militari

Iniziativa del gruppo consiliare “Cumò par doman”: passano troppo vicini alle case

OSOPPO. Sono già 400 le firme raccolte dal gruppo consiliare “Cumò par doman” a sostegno della petizione per chiedere una limitazione dei sorvoli di mezzi militari sopra la città del Forte e nel Gemonese, una questione che già da tempo fa discutere in paese.

La petizione è partita lo scorso week-end e proseguirà ancora nelle prossime settimane. L’obiettivo è quello di consegnarle al Comune e all’autorità militare per aprire un confronto e trovare una soluzione ai rumori che i cittadini lamentano dalla scorsa estate.

«La grossa partecipazione registrata con la petizione - dice la consigliera comunale Elena Biasoni - dimostra certamente che la gente sente la problematica, e forse non si tratta solo di un’illusione ottica. Speriamo che questa partecipazione cittadina aiuti a trovare una soluzione».

Negli ultimi mesi, la minoranza consiliare aveva portato in aula l’argomento dopo che la scorsa estate i cittadini avevano più volte lamentato di aver visto troppi aerei volare sopra le loro case e, ad una richiesta di chiarimenti fatta dal sindaco Luigino Bottoni al V Reggimento dell’aria “Rigel” di Casarsa, le autorità avevano risposto che si trattava di un’illusione ottica, in quanto i mezzi aerei volerebbero sopra il corso del Tagliamento.

I voli nel Gemonese sono continuati, con frequenza variabile, anche negli ultimi mesi fino alle ultime settimane: «Illusione ottica o meno - dice Elena Biasoni -, la gente è preoccupata, soprattutto per la vicinanza con cui vengono sentiti i voli sopra i tetti delle case, senza dimenticare il rumore che questi mezzi provocano durante le loro esercitazioni.

La raccolta firme, che proseguirà ancora, ha l’obiettivo di aprire una discussione seria sulla questione, per giungere almeno ad una regolamentazione degli spazi di volo e della distanza dagli abitati. Desidereremmo, inoltre, essere più informati anche sugli orari, visto che tutto passa sopra le nostre teste».

La raccolta firme - come si diceva - è partita sabato scorso con un gazebo organizzato all’altezza dell’edicola di via Fabris. Un’iniziativa analoga è stata avviata successivamente anche a Gemona, al bar Ai Celti nel centro commerciale, e nel negozio Naturalmente Bio in via Osoppo.

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