Quattro alveari in palestra Api in salvo, il cantiere riparte

cordenons
A meno di un mese dall’inizio del secondo ed ultimo cantiere per il completamento della palestra polifunzionale di Villa d’Arco, la realizzazione del cappotto esterno ha subito un piccolo rallentamento. Colpa delle api operaie.
Si è reso infatti necessario far cambiare casa a ben quattro grossi sciami che in questi anni si erano serenamente accomodati nell’intercapedine tra le due pareti della struttura, all’altezza del sottotetto. Sciami molto voluminosi, per una stima di 160 mila api che vivevano indisturbate a circa dieci metri di altezza.
La scoperta, la scorsa settimana, è stata fatta dagli operai della Ici Impianti Civili e Industriali di Ronchi dei Legionari, la ditta vincitrice dell’appalto, nel momento in cui si sono preparati ad installare l’impalcatura esterna. Vicino al sottotetto, nelle due facciate opposte della struttura, giravano le api: impossibile procedere in sicurezza.
L’intervento di recupero di questi insetti operosi e preziosi per l’ecosistema – eseguito dall’apicoltore cordenonese Bruno Vivian con il supporto dei vigili del fuoco di Pordenone – ha richiesto complessivamente tre giorni, ritardando l’intervento alla parte esterna della palestra di quattro giornate di lavoro. Internamente, invece, il cantiere è proseguito come da programma senza subire interruzioni, né rallentamenti.
Le api di Villa d’Arco sono ora custodite nelle arnie private di Vivian, che da sessant’anni è un appassionato conoscitore del loro mondo.
Con uno dei quattro alveari della palestra, in particolare, per l’apicoltore le cose non sono state subito facili. «Le api, insetti solitamente innocui, si sono molto arrabbiate – racconta Vivian – perché sono stato costretto a distruggere loro la casa per accompagnarle con le mani all’interno dell’arnia che avevo con me. Per scovare l’alveare ho prima dovuto tagliare con la motosega la parete in legno esterna, creandomi un varco. All’interno ci saranno state almeno 80 mila api, l’alveare era il più grosso dei quattro ed era lì a mio parere da circa cinque anni».
Stando al racconto dell’apicoltore, ad un certo punto c’è stato anche un momento di agitazione tra i presenti perché le api, nell’istinto di difendere il proprio nido, sono scese in volo dal tetto puntando uno dei vigili del fuoco, che si è messo a correre per non farsi pungere e che alla fine ne è uscito illeso. «Ho proceduto alla stessa maniera anche con gli altri tre alveari – prosegue Vivian – tagliando il legno, salvando tutte le api e recuperando il miele per darlo da magiare a loro».
«Alveari nei cantieri sono cose che capitano – commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Netto – vista la storia della palestra di Villa d’Arco però, dopo il Covid che ha ritardato la partenza di questo secondo lotto, non servivano anche le api. Noi però non ci scoraggiamo e ci concentriamo sul terminare l’opera». —
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