Quasi 2.800 interventi da gennaio a oggi

PORDENONE. Il corpo dei vigili del fuoco cresce grazie alle sedici nuove leve, ma l’organico rimane sottodimensionato: 172 unità contro le 190 previste. Mentre il carico di lavoro e impegno profusi dai pompieri del Friuli occidentale resta pressocché inalterato: sono circa quattromila l’anno gli interventi effettuati.
I dati. Dal 1° gennaio a ieri mattina, la sala operativa ne registrava già 2.756. Se il trend dovesse essere confermato anche nei mesi a venire, alla fine del 2015 il totale degli interventi si attesterebbe a quota 4.150. È un bilancio agrodolce quello che traccia il comandante provinciale di Pordenone Doriano Minisini.
Fra novità positive (come i nuovi pompieri in servizio permanente, la prossima apertura del distaccamento di volontari a Sacile), speranze (la realizzazione di una nuova sede più capiente a Pordenone) e vecchi problemi, come la carenza di organico e il parco mezzi datato.
Organico. Il saldo fra nuovi arrivi e uscite è positivo: dodici unità in più distribuite fra la sede centrale e i tre distaccamenti di Spilimbergo, Maniago e San Vito. Una decina di pompieri se ne sono andati, ma sono arrivate 16 reclute (i più lontani da Alcamo in Sicilia, come il 24enne Vito Vallone, l’unico friulano è l’avianese Marco Zannier, 26 anni).
Da Udine, poi, si sono aggiunti sei capisquadra. Mancano all’appello, però, altri 18 pompieri per raggiungere l’organico a pieno regime. Delle eventuali sofferenze si fa carico la sede centrale, assicurando l’organico ai distaccamenti.
Minisini segnala anche il dimezzamento dei fondi dalla capitale per pagare i volontari a chiamata. Nonostante le difficoltà i vigili del fuoco garantiscono la sicurezza sul territorio come sempre, mettendosi a servizio dei cittadini. Tre le qualità distintive di un pompiere, secondo il comandante: prestanza fisica, preparazione professionale e umanità.
Parco mezzi. Scarseggiano anche i fondi per riparare o acquistare nuovi veicoli, mentre il parco mezzi, inevitabilmente, invecchia. In dotazione al comando pordenonese ci sono sette aps, quattro autobotti, due autoscale.
L’auspicio è che con l’apertura del nuovo distaccamento a Sacile il parco mezzi possa essere rimpolpato. Le spese per carburante e riparazioni dei veicoli sono una voce importante nel bilancio dei vigili del fuoco. «Da questo punto di vista – osserva il numero uno dei pompieri pordenonesi – siamo in affanno e navighiamo a vista».
Nuove sedi. «Entro la fine dell’anno – annuncia Minisini – contiamo di aprire il nuovo distaccamento a Sacile. Saranno una trentina i volontari discontinui impiegati nella nuova sede, che inizialmente sarà in condivisione con la Protezione civile».
E in Valcellina si aprono nuovi scenari? «Molto dipende dagli amministratori locali – risponde il comandante provinciale dei vigili del fuoco –. A Claut è stata lanciata,in passato, un’iniziativa».
Quanto invece alla nuova sede per il comando centrale, Minisini, «per scaramanzia», glissa, esprimendo nel contempo l’auspicio che i tempi possano essere maturi per sbloccare l’annoso iter e concretizzare, finalmente, il progetto di recupero della caserma Monti allo scopo.
Anche se le risorse finanziarie, di questi tempi, scarseggiano e Roma non allarga facilmente i cordoni della borsa. Si vedrà.
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