Puzza per il pesce marcio Interviene la Polizia locale

A causare l’odore nauseabondo i resti di prodotti ittici lasciati all’ex Discount  Esposto dei residenti, blitz dei vigili urbani e degli ispettori dell’azienda sanitaria 
Udine 9 Novembre 2017. Sequestro Ex mercato del pesce in viale Palmanova. © Foto Petrussi
Udine 9 Novembre 2017. Sequestro Ex mercato del pesce in viale Palmanova. © Foto Petrussi
Un odore insopportabile, che ha ammorbato l’aria per diverse settimane. Pochi dubbi sulla sua provenienza, considerata la puzza tremenda, caratteristica del pesce andato a male. I frequentatori dell’area direzionale-commerciale di viale Palmanova 329 hanno resistito a denti stretti per qualche giorno. Poi si sono attivati, seguiti anche dalle famiglie che abitano nel condominio di via Treviso, affacciato sullo spiazzo dove sorge il capannone incriminato, che fino a maggio ospitava il Discount del pesce.


Ieri, infine, il blitz della Polizia locale dell’Uti Friuli centrale e degli ispettori dell’Azienda sanitaria universitaria integrata. Che, dopo aver più volte sollecitato gli ex responsabili dei locali, hanno provveduto ad asportare buona parte dei resti di pesce marcio che evidentemente provocavano i miasmi, incubo prolungato per i residenti. È stato proprio un gruppo di abitanti della zona che, attraverso un esposto inoltrato al curatore dell’azienda riconducibile ai gestori del magazzino ittico, nel frattempo fallita, hanno innescato l’azione amministrativa, che ha portato a una prima, attesissima bonifica del sito commerciale.


L’esposto dei residenti


«L’odore si era fatto insopportabile nelle ultime settimane, a partire da metà ottobre – spiega un residente –. Abbiamo subito capito che la puzza proveniva dal Discount del pesce, anche se non capivamo come, visto che l’attività aveva chiuso i battenti mesi fa. Allora ci siamo attivati: eravamo intenzionati a presentare un esposto in Procura, poi ci siamo informati con il Tribunale fallimentare, presentando una protesta ufficiale al curatore». Marco Candotti, commercialista di Latisana, era stato incaricato dal Tribunale fallimentare di seguire il procedimento relativo alla “Piccini P. & G.srl”, società che gestiva il Discount del pesce di viale Palmanova, in liquidazione dal 2015. L’attività commerciale era stata poi rilevata da un’altra società, la Pascolo azzurro srl, che aveva come riferimento sempre i fratelli Piero e Gianantonio Piccini.


L’intervento del curatore


In una lettera inviata lo scorso 17 ottobre, il curatore fallimentare intimava ai legali rappresentanti della ditta di provvedere a liberare i locali di viale Palmanova 329/1, facendo chiaro riferimento alle lamentele per gli odori malsani provocati da «materiale deperibile» ancora conservato all’interno dei magazzini. Con la lettera Candotti chiedeva in maniera esplicita di adottare i provvedimenti utili a ripristinare la salubrità dei locali commerciali, eliminando la fonte dei miasmi. Lo stesso giorno, peraltro, i Piccini avevano confermato al curatore la volontà di provvedere alla bonifica dell’area.


Il blitz della Polizia locale


Ieri mattina, attorno alle 8, il proprietario è entrato all’interno del capannone assieme ai delegati dell’Asuiud e agli agenti della squadra di prossimità della Polizia locale dell’Unione territoriale intercomunale Friuli centrale, nucleo specializzato negli interventi legati all’inquinamento ambientale.


Di concerto con la proprietà l’area dei magazzini è stata bonificata: si è provveduto in particolare ad asportare i resti di prodotti ittici, ormai marci, che erano rimasti in alcune aree del capannone dopo la chiusura. Quegli stessi scarti di pesce che, con ogni probabilità, erano causa dei terribili odori che per settimane avevano dovuto sopportare i residenti e i titolari delle attività commerciali adiacenti all’ex supermercato.


«Per noi finisce un incubo – spiega ancora un residente –, considerato che nelle ultime settimane l’aria si era fatta quasi irrespirabile. Ci teniamo in particolare a ringraziare la Polizia locale, che è riuscita a intervenire nell’arco di pochi giorni dalle nostre segnalazioni». L’intervento dei gestori della rivendita di prodotti ittici - per quanto tardivo e più volte sollecitato anche per iscritto dal curatore fallimentare della “Piccini P. & G.srl”- dovrebbe scongiurare ulteriori code giudiziarie.


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