Putin e Letta a Trieste firmano 28 accordi - Liveblog

Al vertice tra Italia e Russia raggiunte intese commerciali e governative
Italian Prime Minister, Enrico Letta (R), with Russian President Vladimir Putin after a summit in Trieste, Italy, 26 November 2013. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Italian Prime Minister, Enrico Letta (R), with Russian President Vladimir Putin after a summit in Trieste, Italy, 26 November 2013. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

TRIESTE. Italia e Russia tornano dopo tre anni a sedersi uno di fronte all'altro. E la ripresa dei contatti dell'Italia di Enrico Letta con la Russia di Vladimir Putin segna a Trieste un vero e proprio rilancio dei rapporti. Fatto di 28 accordi, tra intese commerciali e governative, messi nero su bianco. Ma soprattutto basato su una forte volontà di andare avanti e mettere il turbo agli affari tra i due Paesi anche in chiave di crescita e occupazione.  

Un binomio che ormai è il mantra del premier italiano: «Abbiamo un drammatico bisogno di crescere, di creare posti di lavoro. C'è una ripresa da agganciare e in questo senso il rapporto con la Russia ci può dare posti di lavoro in settori per noi strategici», dice Letta in conferenza stampa accanto allo 'zar' russo.

Rapporto, aggiunge, da far crescere ancora a fronte di un interscambio in volata, con incrementi fino al 25%, e che secondo Putin supererà i 50 miliardi di dollari.   Nei settori strategici, energia in primo piano, ma anche in nuove opportunità come il turismo e le Pmi, spiega il premier snocciolando la serie di intese raggiunte oggi. Dal fondo di Cdp con l'omologo russo per una potenza di fuoco fino a 1 mld di investimenti da mettere a disposizione delle imprese, ad accordi di facilitazione doganale, passando per l'anno incrociato del turismo da usare come volano per attrarre russi in Italia e italiani in Russia.  

Nel solco di un partenariato strategico che guarda anche ad un'alleanza in vista dei prossimi appuntamenti internazionali, dal G8 a guida moscovita alla prossima presidenza italiana della Ue. Perché i rapporti di buon vicinato con Mosca sono fondamentali per l'Europa, é il ragionamento italiano. E anche i rapporti con Paesi storicamente vicini alla Russia, come è il caso dell'Ucraina che, afferma Letta, non deve essere messa nelle condizioni di scegliere tra Bruxelles e Mosca ma deve avere rapporti con entrambi. 

E mentre sul tavolo sono rimbalzate solo di sponda - deludendo qualche aspettativa - le vicende Alitalia e Ilva (solo accennate, è il commento di chi ha partecipato agli incontri tra le folte delegazioni), come era prevedibile grande spazio ha avuto invece l'energia. L'Italia è fortemente legata alla Russia, da cui importa circa 80 milioni di metri cubi di gas l'anno. E di questo si è ovviamente parlato anche negli incontri tra Putin e i vertici di Eni e Enel, Paolo Scaroni e Fulvio Conti. Per ribadire la collaborazione e mettere un'assicurazione sugli approvvigionamenti. A cominciare da quel gasdotto Soth Stream che l'Eni vorrebbe vedere operativo già nel 2015. E che Putin continua a promuovere come unica sicurezza, vista l'inaffidabilità di Kiev per il transito in Ucraina.  E mentre nelle strade di Trieste si protestava contro la «repressione» di Putin dei diritti dei gay, Letta e Putin hanno affrontato anche i delicati temi di politica internazionale che vedono la Russia attore spesso protagonista. Dall'emergenza Siria alle nuove prospettive regionali aperte dall'accordo sul nucleare con Teheran. Passando per le comuni preoccupazioni sulla Libia, all'Afghanistan.

Questioni delicate su cui c'è convergenza.  Putin con il suo maxi seguito fatto di decine di vetture, sicurezza schierata e una due giorni italiana dove ha visto anche il Papa, Napolitano, Prodi e Berlusconi (sulle cui vicende ha glissato limitandosi a dire di non volersi «immischiare») riparte per Mosca. Letta per Roma, dove ad attenderlo c'è la fiducia alla sua legge di Stabilità. Ma entrambi tornano nelle rispettive capitali con un'agenda fitta di nuovi incontri bilaterali: dal G8 a Soci al prossimo vertice intergovernativo nel 2014. E forse anche all'inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Soci dove «Putin mi ha invitato», annuncia Letta.

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