Punto nascita, pronto soccorso in rivolta

LATISANA. Sono seriamente preoccupati per essere costretti a sostituire una figura con qualifiche specialistiche riconosciute e non delegabili. Inoltre, dirottare sul pronto soccorso il carico di utenza che dalla prossima settimana non potrà più rivolgersi alla pediatria di Latisana, «non può essere ritenuto rispettoso dei criteri di garanzia di sicurezza, per noi e per i pazienti».
Il messaggio che tutti e undici i medici dell’area d’emergenza dell’ospedale di Latisana mandano ai vertici aziendali è molto chiaro: la decisione di sospendere l’attività del punto nascita e le modifiche dell’attività pediatrica, accolta dallo stesso personale medico con perplessità e preoccupazione, porterà al pronto soccorso una casistica di pazienti «che non si presentano con alterazioni eclatanti dei parametri vitali, ma che possono celare condizioni potenzialmente gravi, se non prontamente riconosciute».
Tutto questo lo scrivono in una lettera inviata mercoledì al direttore generale dell’Azienda sanitaria 2, Giovanni Pilati, al direttore sanitario, Gianni Lidiano Cavallini, al direttore medico dell’ospedale di Latisana, Daniele Trentin e anche al primario del materno infantile di Palmanova e Latisana, Roberto Perini: «Il numero di accessi pediatrici al nostro pronto soccorso è molto elevato – scrivono i medici – e questo ovviamente incrementa il rischio suddetto per noi e per i pazienti. Fino a oggi i bambini, senza alterazioni dei parametri vitali, accedevano direttamente alla valutazione del pediatra, per le competenze specifiche che possiede, per riconoscere prontamente situazioni potenzialmente a rischio di evoluzione». Preoccupazioni che ricalcano esattamente quelle manifestate dalle mamme durante l’incontro di venerdì scorso con i vertici aziendali e che adesso trovano conferma nelle parole dei professionisti.
«Questo documento è la dimostrazione del fallimento del piano delle emergenze pediatriche, fatto e sostenuto dal direttore dell’Aas2, in sostituzione del pieno funzionamento del dipartimento materno infantile di Latisana – sottolinea il sindaco, Salvatore Benigno –- e dimostra che l’azienda, non ha tenuto conto e consultato, prima, i professionisti che avranno la responsabilità medico-legale e penale». A questo punto Benigno chiede chiarimenti: «O l’assessore Telesca è stata connivente sul decreto di sospensione, ben sapendo che la sicurezza nel piano delle emergenze è una pura chimera, oppure l’assessore deve prendere le distanze dall’azienda che si è assunta la responsabilità di proporre un piano delle emergenze pediatriche, sconfessato dagli stessi professionisti medici, bloccando il decreto».
E intanto ieri la stampa veneta ha dato notizia della volontà dell'azienda sanitaria 10 di riaprire, entro un paio di mesi, il punto nascita di Portogruaro, chiuso da agosto.
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