Punti dalle zecche, due giovani prendono l’encefalite

Sono ricoverati all’ospedale di Pordenone. L’infettivologo Crapis: usate il repellente prima delle escursioni

PORDENONE.  Due persone sono ricoverate all’ospedale di Pordenone con diagnosi di encefalite da puntura di zecca (detta anche morso, per quanto meno corretto). Le loro condizioni non sono preoccupanti, ma l’AsFo (azienda sanitaria Friuli Occidentale) raccomanda attenzione e la vaccinazione.

Sono attualmente ricoverati in reparti non intensivi, due pazienti giovani adulti che, all’ingresso in ospedale presentavano una sintomatologia neurologica associata a febbre, ma senza segni di criticità clinica precisa l’azienda.

In entrambi i casi i pazienti hanno riferito di essere stati morsi da una zecca circa 3-4 settimane prima della comparsa dei sintomi. I due casi sono avvenuti in zone diverse della provincia e non sono collegati tra di loro. Le indagini di laboratorio, afferma l’azienda in una nota, hanno permesso di identificare la presenza nel sangue delle due persone degli anticorpi per Tbe, la meningoencefalite da zecche, in entrambi i casi compatibile con infezione recente.

Per gli ulteriori approfondimenti sono in corso ulteriori esami sul liquido cerebro-spinale, inviati al laboratorio di riferimento regionale di Trieste. Le condizioni cliniche di entrambi i pazienti non destano preoccupazioni e appaiono in lieve miglioramento anche se, al momento, necessitano di ricovero in ospedale. Due casi che per l’AsFo non rappresentano un vero e proprio allarme «ma evidenziano tuttavia l’attenzione che durante questa stagione, deve essere posta rispetto ai morsi di zecca».

«Due sono le principali accortezze che devono essere messe in atto per evitare i morsi di zecca – afferma Massimo Crapis, responsabile della struttura semplice malattie infettive dell’AsFo –: da un lato l’utilizzo di repellenti a base di Deet, almeno a concentrazioni pari o superiori al 20 per cento, prima di eseguire delle escursioni in boschi o montagne, associate a un’accurata ispezione al termine delle stesse per eseguire una pronta rimozione delle zecche».

Crapis ricorda anche che «vi sono nella nostra regione, altre due infezioni che possono essere trasmesse da zecche e cioè la malattia di Lyme (dovuta a infezione da Borrelia Burgdorferi) – sottolinea – e, più raramente, l’Anaplasmosi o Ehrlichiosi (dovuta a Anaplasma phagocytophilum)».

Importante quindi soprattutto nel periodo estivo è quello di prevenire: «Dall’altro lato – conclude Massimo Crapis – risulta poi fondamentale rimarcare l’importanza di eseguire la vaccinazione per Tbe, offerta gratuitamente per i residenti in Friuli Venezia Giulia, che può essere eseguita anche nei bambini, dai 2 anni in su. La vaccinazione risulta importante anche in considerazione del fatto che non vi sono terapie efficaci per la cura della malattia».


 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto