Protesta per il taglio di docenti A scuola con tre classi in meno

Sono cinque gli insegnanti che verranno a mancare all’Istituto comprensivo Il sindaco scrive alla Regione. Mobilitati anche il personale e le famiglie

Alessandra Ceschia / tolmezzo

La comunicazione è arrivata come una doccia fredda alcuni giorni fa alla dirigente dell’Istituto comprensivo di Tolmezzo Tiziana D’Agaro dall’Ufficio scolastico regionale con l’annuncio di tagli all’organico per il personale docente in vista del prossimo anno scolastico. A conti fatti, nelle scuole frequentate da 1.200 studenti (di cui 900 solo a Tolmezzo) da settembre ci saranno cinque insegnanti in meno, e con loro salteranno anche alcune sezioni.

i tagli

Una di quelle destinate a scomparire fa capo alla scuola dell’infanzia di Zuglio, dove è previsto l’accorpamento di due classi in una sola con 29 bambini. Altrettanto succederà alla scuola primaria Turoldo di Tolmezzo, e così pure alla “Gianfrancesco da Tolmezzo”, che ospita i ragazzi delle medie. Decisioni che suscitano forte preoccupazione fra il personale (160 gli insegnanti) e fra l’amministrazione comunale che si è già mobilitata a più riprese sollecitando l’Ufficio scolastico regionale a rivedere la decisione sulle sforbiciate a sezioni e personale. Se già in tempi normali la previsione di creare “classi pollaio” nelle scuole genera malumori, con le misure di distanziamento sociale imposte dalla pandemia il riavvio delle scuole a settembre si preannuncia problematico.

comune contrario

«Ho scritto una lettera alla Regione – annuncia il sindaco Francesco Brollo – per ricordare che in questo momento il taglio di classi e insegnanti va contromano rispetto ai bisogni nati dal Coronavirus, che impongono distanziamento e classi meno numerose. Chiediamo che in montagna ciò venga a maggior ragione preso in considerazione, visto che il mantenimento dei servizi, e tra questi quello dell’istruzione, è la colonna portante delle politiche contro lo spopolamento». Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore all’Istruzione Marco Craighero che venerdì incontrerà la direttrice: «Abbiamo chiesto all’Ufficio scolastico di rivedere la sua scelta – premette –, tenendo conto del fatto che sono in programma alcuni lavori di adeguamento alle scuole medie e alla primaria di via Dante e all’asilo De Marchi che, pur scaglionati, si intersecheranno e limiteranno ulteriormente gli spazi a disposizione. Accorpando le classi le difficoltà logistiche aumenteranno, specie tenendo conto che non conosciamo ancora nel dettaglio le regole cui dovremo attenerci per il distanziamento. Ora – conclude – attendiamo una risposta dall’Ufficio scolastico».

Insegnanti mobilitati

Frattanto, una lettera che sta raccogliendo decine di adesioni fra insegnanti, collaboratori scolastici e genitori dell’Istituto comprensivo tolmezzino sta per essere inviata all’Ufficio scolastico regionale per chiedere la revisione della decisione di accorpare alcune classi e di conseguenza tagliare l’organico in un momento di emergenza. «Alla scuola dell’infanzia di Zuglio risultano iscritti 29 bambini, di cui alcuni anticipatari – spiegano nel documento –. Zuglio è un comune di montagna che ha già chiuso recentemente la primaria e che cerca di offrire con la scuola dell’infanzia un servizio importante per il suo territorio. Non concedere la seconda sezione significa non accettare gli anticipatari e formare una sola sezione con ben 26 bambini. In un plesso della scuola primaria del capoluogo è stata cancellata una classe prima e così pure nella scuola media. In quest’ultima o non vengono rispettate le scelte del tempo scuola dei genitori o ben due classi prime dovranno essere di 27 alunni ciascuna. Stiamo già lavorando per poter offrire un rientro in sicurezza e soprattutto in presenza, considerato il fatto che la didattica a distanza purtroppo ha escluso alcuni ragazzi, rispettando le scelte del tempo scuola delle famiglie. Questi tagli non ci aiutano e complicano notevolmente il lavoro di tutti noi».

rientro difficile

Gli insegnanti spiegano che con simili numeri, soprattutto in questo particolare momento, la didattica non è efficace e non può essere rispettosa delle diverse esigenze dei bambini. A meno che non si parta già dal presupposto che la maggior parte della didattica debba essere fatta a distanza. Sono scelte, spiegano, che sembrano andare in direzione contraria a una ripartenza del nuovo anno scolastico in totale sicurezza rispetto all’emergenza Covid-19, con classi poco numerose e potenziamento del numero dei docenti.

la richiesta

«Chiediamo di rivedere al più presto le attuali disposizioni – scrivono i docenti e le famiglie – e di accordare all’Istituto l’organico che era stato richiesto, lasciando al proprio posto i docenti che risultano indispensabili per un avvio sicuro e dignitoso del nuovo anno scolastico». —

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