Primo brevetto a meno di 18 anni

UDINE. Gli amici che condividevano con Renato Degano l’hobby per il volo lo descrivono come un vero professionista, motivato da una incredibile passione che gli aveva conseguentemente fruttato una grande competenza dei mezzi di volo e farne anche un lavoro: ad apprendere la notizia, sono quasi increduli nel cercare di spiegarsi il perché di quel brutto incidente. Alla A.V.R.O. di Rivoli c’era arrivato da pochi mesi, probabilmente spinto dal poter esercitare il volo acrobatico in un luogo aperto e periferico, lontano dai centri urbani dove è facile trovare residenti della zona che protestano, spaventati da quegli equilibrismi nei cieli dell’abitato. Degano per molti anni era stato iscritto all'Avio Club Friulano di Udine e proprio lì, ancora 18enne, intorno all'87, aveva ottenuto il suo primo brevetto di volo: «La notizia dell'incidente - dice il presidente dell'Avio di Udine Arduino Conti - ci ha addolorato fortemente. Renato, oltre che socio per tanti anni, era un grande amico, una persona eccezionale. Anche se già da due anni non aveva il suo velivolo parcheggiato da noi, continuava a visitarci: era stato qui due domeniche fa». Quel brevetto ottenuto negli anni '80 a Udine lo aveva portato lontano, il pilota Degano, la passione lo aveva spinto a studiare la materia, a specializzarsi, fino a lavorare inizialmente in una piccola società aeronautica e successivamente all'Alitalia dove faceva l'istruttore per piloti. Renato Degano volava per lavoro, ma anche per passione: negli ultimi anni aveva perfino acquistato un Extra-300 realizzato in Germania, un velivolo per l'acrobazia di grande valore, lo stesso usato dal campione Francesco Fornabaio, che conosceva quale socio dell'Avio Friulana: «Era molto preparato - racconta ancora Conti - e certamente la sua passione era enorme, se si pensa ad una persona che vola per ore e ore durante la settimana proprio per il lavoro che fa e anche nel tempo libero lo dedicava a quella pratica: io stesso ho volato con lui, pur non praticando l'acrobazia ed è stato formidabile. Lo ricordiamo come una persona squisita anche per quanto ha fatto anche al Club dove ha coinvolto sempre tanta gente nel volo, e soprattutto per tutti gli ottimi consigli che ha dato a noi e ai tanti nostri soci». A Rivoli, dove si era iscritto l'anno scorso, la direzione dell'A.V.R.O. non aveva avuto ancora modo di conoscerlo a fondo, essendo arrivato da pochi mesi durante i quali non era venuto molto spesso, ma a sentire alcuni soci a chi lo aveva conosciuto anche in quel caso aveva dato l'idea di essere una persona esperta e molto preparata: soltanto a guardare quell'aereo, moderno e non alla portata di tutti (tanto che nella base di Rivoli ancora di quella stazza non si erano mai visti), vi vedevano dietro quella grande passione.
Piero Cargnelutti
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