Preside sospende docente «La sanzione è illegittima»

Tutto per il video di un topo in trappola mostrato durante un collegio insegnanti La testimonianza di un prof non convince: punito. Ma il giudice del lavoro lo riabilita

Tutto è cominciato con la slide di un topo che fa ginnastica con la leva di una trappola. La storia è finita con una causa dinanzi al giudice di lavoro, vinta da un insegnante pordenonese di una scuola superiore contro il ministero dell’Istruzione, università e ricerca. Il 43enne docente di ruolo, difeso dall’avvocato Cinzia De Roia, era stato sospeso per un giorno dall’insegnamento. La sanzione disciplinare gli era stata inflitta dal preside dopo le dichiarazioni rese a proposito della slide in un procedimento disciplinare aperto a carico di un collega di lavoro.

L’immagine è stata proiettata durante un collegio docenti nel 2017 aprendo il link “Motto e moto del dì: ciò che non ti uccide... Ti rende più forte”. All’ordine del giorno c’erano le comunicazioni del dirigente scolastico, che stava esponendo i vari punti con l’ausilio di slide. Il collega dell’insegnante 43enne si è lamentato con il dirigente pubblicamente, ritenendo inopportuna l’immagine, ma il preside ha ribattuto di aver mostrato il video di un topo diverso, certo non sgradevole come quello erroneamente attribuitogli. Ne è nato un procedimento disciplinare. Sul tipo di immagini proiettate sono stati interpellati alcuni docenti, fra i quali il 43enne, dopo alcuni mesi. Il docente, però, ha spiegato di non ricordarsi bene e poi ha dato una versione che sostanzialmente concordava con quella del collega. È stato ritenuto che avesse omesso di dichiarare il vero per coprire il collega suo amico e così è stato sospeso per un giorno dall’insegnamento. La sanzione, irrogata dal preside, ha comportato però la sua esclusione dalle commissioni per gli esami di Stato, con conseguente danno economico. L’insegnate ha ritenuto ingiusta la sanzione e, assistito dall’avvocato De Roia, l’ha impugnata dinanzi al giudice del lavoro, anche per salvaguardare la propria immagine professionale.

Il 3 ottobre il giudice del lavoro Angelo Riccio Cobucci ha annullato la sanzione disciplinare ritenendola illegittima in quanto è stata irrogata dal dirigente scolastico, organo incompetente per le sanzioni disciplinari della sospensione dal servizio dei docenti. In base alla recente giurisprudenza il dirigente scolastico può comminare solo le sanzioni della censura e dell’avvertimento, non può sospendere gli insegnati. Per le altre sanzioni è competente l’ufficio scolastico regionale. Il Miur è stato condannato a risarcire l’insegnante con 1.494 euro per la mancata nomina a commissario d’esame e a rifondere due terzi di spese legali, liquidate in 4 mila euro. —

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