Presa la “banda degli abbracci”

Percorrevano in auto centinaia di chilometri sulle strade tra Friuli e Veneto. Una famiglia di nomadi a caccia di anziani da derubare con la tecnica “dell’abbraccio”: far credere alle vittime di essere dei vecchi amici allo scopo di stabilire un contatto fisico e sfilare portafogli, catenine in oro e anelli. Ecco lo scenario emerso dall’indagine dei carabinieri della Compagnia di Sacile che ha portato il gip di Pordenone ad emettere tre ordinanze cautelari (eseguite ieri) contestando anche una tentata rapina oltre ai furti, il tutto aggravato dall’aver commesso il fatto in più persone e con destrezza. Tra le vittime c’è chi ha raccontato di esseri ritrovato le dita sporche d’olio, usato secondo i carabinieri per rendere più facile “sfilare” gli anelli. In carcere è finita la pluripregiudicata 63enne Silvana Marciano, agli arresti domiciliari il marito 71enne Loris Uscieri, mentre per il loro figlio 21enne, Rubino, c’è l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Sono stanziati nel comune di Villanova di Camposampiero (Padova). Sono 13 gli episodi contestati. Le vittime hanno tra i 72 e gli 88 anni e abitano nel Pordenonese e in diverse località del vicino Veneto.
Diversi raggiri messi a segno con la tecnica dell’abbraccio sono avvenuti anche in provincia di Udine.
Il lavoro investigativo è partito il 27 giugno 2015 a Cordenons, quando una 81enne, che stava percorrendo in bici via Gleriuzza, era stata accostata da una donna (risultata poi secondo le indagini Silvana Marciano) che, abbracciandola e baciandola con insistenza, le aveva fatto credere di conoscerla, nel tentativo di distrarla e sottrarle la catenina d’oro. Non riuscendoci, la sconosciuta l’aveva afferrata per il collo con una mano, tentando con l’altra di strapparle con forza la catenina, tanto da rischiare seriamente di soffocarla (il Gip ha ravvisato in questo episodio il tentativo di rapina aggravata) provocandole delle lesioni superficiali al collo. L’anziana era riuscita a divincolarsi e a mettere in fuga la donna, che si era allontanata a bordo dell’auto dove si trovavano i complici, ovvero il marito e il figlio. Sempre a Cordenons, subito dopo, avevano individuato un’altra potenziale vittima, un 81enne. La donna aveva riprovato il blitz, abbracciando e baciandolo ripetutamente l’anziano, cercando di sottrargli una catenina in oro con crocefisso. L’81enne, inizialmente disorientato, era però riuscito a rendersi conto delle cattive intenzioni della donna, riuscendo ad allontanarla. La reazione dell’anziano aveva portato ad un “effetto collaterale” risultato poi decisivo: nella concitazione le aveva fatto perdere un fermaglio per capelli poi sottoposto alle analisi scientifiche da parte del Ris di Parma per estrapolare il profilo genetico che è risultato appartenente a Silvana Marciano. I successivi accertamenti hanno permesso di completare il quadro investigativo e di ricostruire altri 11 colpi.
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