Preoccupa l’avvio dell’Uti Friuli centrale

TAVAGNACCO. Preoccupazione e anche un po’ di apprensione. È quanto esprimono i sette consiglieri di Intesa per Tavagnacco in merito al percorso che dal primo gennaio 2017 porterà all’avvio dei primi servizi da parte dell’Uti Friuli centrale, di cui il Comune di Tavagnacco farà parte.
Se ne fa portavoce Paolo Abramo, assessore ai lavori pubblici e all’ambiente di Tavagnacco: «Siamo sempre stati convinti che l’Uti avrebbe potuto essere uno strumento utile per migliorare il livello dei servizi che ogni giorno, con sempre maggiori difficoltà, i Comuni riescono a erogare ai loro cittadini».
E i rappresentanti di Intesa per Tavagnacco continuano: «A meno di due mesi dall’avvio della gestione dei tributi, del suap, del personale e della polizia locale, l’Uti più grande, quella del Friuli centrale di cui Tavagnacco fa parte, non ha ancora elaborato serie ricognizioni sulle specificità gestionali di questi servizi nei vari Comuni ed è priva dei necessari piani di gestione che definiscano modelli gestionali, standard qualitativi, obiettivi di lungo termine e le necessità di personale per l'esercizio di queste importanti funzioni. L’Uti del Friuli centrale intende affrontare questo percorso a ritroso, definendo prima di tutto, non si sa in base a quali parametri e per realizzare quali obiettivi, dal conferimento di personale comunale all’Uti, finendo con il depauperare i ruoli già sguarniti dei Comuni dell’hinterland udinese».
E i sette consiglieri conclude: «Noi di Intesa per Tavagnacco siamo fermamente convinti che la priorità deve essere data alla definizione concordata degli obiettivi che intendiamo ottenere per i nostri cittadini e soltanto dopo questa operazione sarà possibile quantificare l’aliquota di personale che è necessario conferire all’Uti da parte di ogni Comune. È proprio per questo motivo che faremo di tutto per cercare di ribaltare l’impostazione fino a oggi data dall’assemblea dei sindaci dell’Uti Friuli centrale e ci auguriamo che questo processo di analisi e di definizione degli obiettivi gestionali da noi fermamente sostenuto venga compreso dalla stessa assemblea dei sindaci e possa già compiersi nel giro di poche settimane per consentire all’Uti del Friuli centrale di poter partire con il piede giusto e senza correre il rischio di soffocare sotto le proprie stesse macerie».
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