Premio Nonino, Olmi: sto girando un film sul cardinale Martini

Il regista al Premio a Ronchi di Percoto: è stato un uomo illuminato e illuminante, farò un film di montaggio, ma ci sarà anche materiale girato apposta. Serracchiani: «La forza di questa azienda nelle difficili sfide internazionali»
Persereano (UD) 30 gennaio 2016 Premio Nonino, consegna dei premi 2016. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Persereano (UD) 30 gennaio 2016 Premio Nonino, consegna dei premi 2016. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE.Il prologo roboante, sebbene la potenza internazionale del quarantunenne Premio Nonino lo richieda, sarebbe l’eccesso nella semplice e voluta tradizione contadina. Lo sguardo dei saggi sui movimenti del globo letterario e sociale non perde mai diottrie. Il viaggio Friuli-Mondo, Mondo-Friuli è perentorio e serve ogni anno a captare nuove stimolazioni nonché un appello in cinemascope per salvare il pianeta.
Lars Gustafsson, il romanziere filosofo svedese più internazionale, uno dei magnifici quattro scelti per rappresentare l’oggi colto, con pacatezza suggerisce «che sarà la cultura a salvare l’Europa messa alle corde dalla migrazione selvaggia e dalla globalizzazione».

Premio Nonino 2016, il coro apre la cerimonia

E oggi, qui, la cultura onoriamo. La più sfaccettata. Dalle geniali intuizioni dei friulani vignaioli Simonit e Sirch (è stato consegnato loro il Risit d’Aur) a chi - “Nati per leggere” - fa da sentinella alla crescita intellettiva dei neonati, affinché le future generazioni non crescano solamente nell’effimero, fino a lambire i contorni della sociologia con il novantenne Alain Touraine, un maestro del nostro tempo, che individua nel rispetto dell’individuo e non dai movimenti il futuro dell’umanità.

E la sintesi 2016, semplicemente, è un inno alla gioia, ma Beethoven stavolta non c’entra. Semmai ben di più la musica del collega Dvorak, che Olmi mescola con sapienza nella sua clip (lui l’ha definita così) Il pianeta che ci ospita, ritmata con la sinfonia dal Nuovo Mondo e disposta in testa al pranzo di gala: un monito e una riflessione.

E il senso è chiaro: «Ho voluto ricordare - spiega Olmi al suo applauditissimo rientro a Ronchi di Percoto - come noi crediamo di conoscere il luogo che ci ospita, mentre lo riconosciamo soltanto con i piedi, perché lo calpestiamo. E, invece, la Terra offre possibilità straordinarie di comunicare gioia - ecco la parola chiave - a noi e soprattutto agli altri». La metafora è limpida.

Ed è sempre con gioia che Giannola riceve l’amico Ermanno e i seicento della sala scattano in piedi. La malattia l’ha costretto al riposo e al riparo, ma il regista si è tolto da dosso i demoni, sorridendo alla vita. «Sto benissimo», dice. E non ha segreti - di solito gli uomini di cinema velano fino all’ultimo le loro opere - quando risponde «sì» alla più banalmente ovvia delle domande: Maestro, sta per caso plasmando qualcosa?

«In realtà è in fase di montaggio un docu-film sul cardinal Martini, una delle persone più avanti della Storia», dice. «Anzi lui è sempre stato al fianco della Storia; noi - semmai - siamo rimasti indietro. Martini è uomo illuminato e illuminante».
E Giannola, commuovendosi, rassicura Olmi: «Noi lo salveremo questo pianeta, e sarà bene che qualcuno sappia leggere i tuoi messaggi autorevoli, contro chi ci racconta solo balle».

L’allure del Nonino 41 rilascia le solite fragranze di contemporaneità e i principi saldi di sempre con «il passato a governare il presente». Un must di famiglia. Tutti a raccolta in distilleria con gli alambicchi che saltano e le grappe che girano. Il glamour si ripete a fine gennaio rinnovando l’usanza di far salire sul palcoscenico, in un Friuli culturalmente avanzato, le menti di più spiccata rappresentanza mondiale.

Premio Nonino 2016, le interviste

E Lars Gustafsson, romanziere filosofo di rara ironica visione e Alain Touraine, sociologo e accademico di gran valore, collimano con altri dotti riconosciuti con gli allori Nonino, alcuni di loro poi insigniti del Nobel, passati per le lande nostrane. «Questo premio - ricorda il governatore Serracchiani - è un ponte ideale che collega una regione piccola come la nostra con nazioni di peso. Tutto ciò significa la forza di un’azienda come la Nonino capace di affrontare sfide oltreconfine sempre più impegnative in tempi difficili».

La tavola rilascia aromi furlani: polente, salam, soppresse, persùt in croste, formadi di Mont Malghe Montasio e mîl di cjastinâr. Uardi, puar e luianie, seguiranno con muset e brovade. A tiro la nuovissima bottiglia di Grappa Nonino Riserva AnticaCuvée, un paziente quinquennio vissuto in barriques di quercia.
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