Predicatori radicali al centro islamico di Pordenone: dopo le proteste, cancellato l’evento

Le notizie raccolte dal Messaggero Veneto e il dibattito politico hanno indotto la comunità a soprassedere nel nome della concordia
foto missinato fine ramadam in comina
foto missinato fine ramadam in comina

PORDENONE. Niente più imam integralisti in moschea, questo sabato a Pordenone. «Il convegno non si farà – ha deciso l’imam Mohamed Hosny con Abdullah Bendriss, vice presidente del Centro islamico –. C’è stato un malinteso». La serata coranica incardinata sul profeta Mohamed è saltata dopo le reazioni politiche del consigliere comunale e regionale Alessandro Basso dei Fratelli d’Italia e di Alberto Santarossa con Autonomia responsabile.

LE ACCUSE

«Ospiti del Centro islamico a Pordenone erano gli imam Sheick Abu Bilal Ismail e Abdel Moez al-Eila che si sono espressi favorevolmente alla sharia come fonte di diritto positivo con potere coercitivo – ha puntato il dito Santarossa –. Hanno suggerito in due occasioni la fustigazione della donna adultera e la condanna a morte per chi abbandona la fede islamica.

Senza contare le varie restrizioni nei confronti della donna che passano dalla segregazione casalinga fino al l’impossibilità del rifiuto a fare sesso con il proprio marito». Il Comune di Pordenone si è sempre schierato per i diritti delle donne.

«Prova è lo striscione che si trova sulla facciata del municipio in difesa di una donna iraniana – ha concluso Santarossa – e della nostra collaborazione con l’associazione Neda Day e la commissione Pari opportunità». Il consigliere regionale Basso ha interessato la Questura, la commissione pari opportunità e il consiglio regionale con un’interrogazione urgente nei confronti della diffusione di idee e principi che istigano alla violenza contro le donne.

«L’intera questione va sottoposta alle autorità competenti – aveva attaccati Basso – affinché indaghino e tengano sotto stretto controllo la provenienza degli imam. Non permetteremo fenomeni di odio e intolleranza da nessuna parte: promuoviamo percorsi e politiche a favore del dialogo e dell’apertura ma a patto che siano rispettate le nostre tradizioni e la sicurezza dei nostri cittadini». Luca Ciriani (FdI) aveva annunciato un’interrogazione in Senato.

LA SCELTA

«Non sapevo chi fossero gli ospiti fino al momento della pubblicazione della locandina – ha spiegato Hosny –. La scelta dei quattro imam relatori era stata delegata agli organizzatori, che purtroppo non mi hanno informato per tempo. Appena l’abbiamo saputo, si è riunito il direttivo del Centro islamico per annullare l’iniziativa».

Problema risolto. «Fratellanza, pace e dialogo interreligioso sono i nostri valori – ha concluso l’imam in Comina –. Mi dispiacerebbe se questo malinteso dovesse mettere in discussione l’integrazione in città. Lo scorso maggio, per esempio, sono stati ospiti al Centro il vescovo Giuseppe Pellegrini, il presidente del consiglio Andrea Cabibbo e tanti amici a fine Ramadan».
 

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