Precipita ultraleggero, due morti a Visinale

L’aereo, che volava basso, ha urtato un’antenna, è precipitato e al suolo ha preso fuoco. Ai comandi era un ex pilota militare.

PORDENONE. Un volo basso, l’urto con un’antenna, la perdita di controllo, due pioppi tranciati e lo schianto a terra, a pochi metri da un’ex stalla. Poi il silenzio, rotto solo prima dagli estintori, poi dalle lacrime. Sono morti così, sul colpo e semi-carbonizzati, due piloti esperti dell’aeroclub Blue Silos di Visinale di Pasiano, a due passi dal Podere dell’Angelo. L’incidente di volo ieri pomeriggio, poco prima di un acquazzone.

Andrea Luccon, 39 anni, di Casale sul Sile, un passato da pilota militare sugli Amx di Istrana, poi pilota civile con la compagnia scandinava Sas e istruttore di volo, e Francesco Bonato, 49 anni, di Salgareda, Franz per gli amici, pilota di ultraleggeri, responsabile di reparto alla Sole di Oderzo, amici da una vita, erano arrivati, come tutti i weekend, alle 15.30 nell’aviosuperficie Blue Silos di Visinale di Pasiano.

Due chiacchiere con altri soci, poi la preparazione per un volo di routine che si è trasformato in tragedia. Nessun volo addestrativo, ieri: i corsi, infatti, si sono chiusi poche settimane fa con la consegna dei diplomi. I neopiloti, proprio durante la cerimonia, avevano avuto modo di ringraziare il loro istruttore Andrea Luccon.

Il P92, moderno ultraleggero acquistato dall’aeroclub meno di un anno fa, è decollato dalla pista di prato alle 16 in punto. Discrete le condizioni meteo, ai comandi Andrea Luccon. Un paio di sorvoli dell’aviosuperficie e delle zone circostanti, quindi la manovra fatale. Secondo una prima ricostruzione, l’aereo stava sorvolando la pista in direzione ovest-est quando, all’altezza della nuova casetta a centro campo che ospita il club, ci sarebbe stata una virata; molto probabilmente il pilota avrebbe voluto fare un’affondata per tirare sù, girare e tornare a centro pista, forse per atterrare. A circa 150 chilometri orari (l’aereo non va oltre i 190) il P92 ha urtato con l’ala sinistra un’antenna di circa un paio di metri di altezza situata sopra la casetta.

La perdita di stabilità è stata immediata: mentre i pezzi di antenna, di metallo e plastica rossa, si sono sparsi nelle circostanze, l’ultraleggero ha centrato due di una serie di pioppi che delimitano un campo adiacente, tranciandoli a metà fusto, le ali si sono spezzate, il tronco s’è capovolto schiantandosi, di muso, in alcune collinette di ghiaia e calcinacci accanto a una ex stalla, 150 metri più avanti dell’urto. Il velivolo s’è incendiato prima dello schianto come dimostrano macchie di carburante annerito ai piedi degli alberi, i due piloti sono morti sul colpo.

Alcuni soci dell’aeroclub hanno assistito alla scena, altri erano all’interno della sede. Hanno preso tutti gli estintori, compreso quello montato su un’auto preposta, e hanno corso verso quanto restava dell’ultraleggero. Le fiamme sono state spente in pochi minuti.

Sull’aviosuperficie è caduto il silenzio. Incredulo. «Non poteva capitare a due piloti così esperti», hanno ripetuto, come una litania, tutti i soci che alla spicciolata sono giunti a Visinale. Poco dopo un amico delle vittime è andato a chiamare il parroco, don Romano Zovatto, per benedire le salme: «Un gesto di pietà».

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