Pratiche auto, indagati due soci di un’agenzia

di Laura Pigani
Intascavano in anticipo i soldi per la pratica di immatricolazione dell’auto, ma non iscrivevano le vetture al Pubblico registro automobilistico (Pra) entro i 60 giorni stabiliti dalla legge. Per questo, due soci di un’agenzia di pratiche automobilistiche di Udine sono stati indagati per l’ipotesi di reato di appropriazione indebita aggravata. In totale, si sarebbero trattenuti intorno ai 20-30 mila euro in un periodo compreso tra il dicembre 2009 e il febbraio 2011.
I proprietari dei veicoli (una settantina di casi: una decina a Pordenone e una sessantina a Udine), a loro insaputa, sarebbero potuti incorrere nelle sanzioni del codice della strada che, per tale violazione, prevedono il ritiro della carta di circolazione e della targa del veicolo.
L’operazione porta la firma della Squadra giudiziaria della Polizia stradale di Pordenone. L’input è partito dalla Motorizzazione civile di Pordenone che, in collaborazione con il Pra, aveva compiuto accertamenti informatici incrociati dai quali era emerso che una trentina di veicoli non erano iscritti al Pra, ma circolavano tranquillamente perché dotati di targa e carta di circolazione. La Polstrada di Pordenone ha quindi compiuto verifiche sui veicoli e su chi aveva avviato le pratiche, identificando alcune agenzie (una in provincia di Udine, tre in quella di Pordenone e una a Gorizia). Dopo aver controllato le autorizzazioni (necessarie per l’attività di pratiche auto) e il registro delle operazioni giornaliere, gli agenti sono stati in grado di accertare da quanto tempo una determinata pratica era stata avviata e il relativo ritardo nell’iscrizione al Pra. Soltanto l’agenzia udinese ha insospettito la Squadra giudiziaria, dal momento che i casi segnalati erano circa una settantina: troppi perché si potesse trattare di una semplice dimenticanza.
Nelle 3 agenzie di Pordenone e in quella di Gorizia i casi di mancata iscrizione al Pra scoperti dalla Polizia stradale sono stati in tutto una decina, un numero che – secondo la Squadra giudiziaria – è compatibile con l’ampio volume delle pratiche trattate (il ritardo dell’iscrizione al Pra si può attribuire, per esempio, alla dimenticanza di un documento da parte del proprietario).
Queste agenzie (come pure quella udinese) sono state infine sanzionate per irregolarità persistenti con una contravvenzione di 860 euro ciascuna, come prevede la legge di riferimento per le pratiche auto (la 264 del ’91).
Ha patteggiato una pena di 3 anni e 4 mesi il 21enne albanese Bledar Kajashi che il 9 maggio dello scorso anno era stato sorpreso dai carabinieri del nucleo investigativo con 600 grammi di cocaina nascosti nel vano motore dell’automobile, vicino all’ospedale di Udine.
Secondo i militari la droga, già confezinoata in singoli ovuli e quindi pronta allo spaccio, sarebbe stata diretta alle località balneari del Friuli. Ieri, il giudice per le udienze preliminari, Daniele Faleschini ha accolto il patteggiamento concordato dal sostituto procuratore Maria Caterina Pace con l’avvocato del foro di Verona Giampaolo Cazzola. La pena, oltre ai 3 anni e 4 mesi di detenzione, prevede anche 14 mila euro di multa. Il giovane, che è residente in provincia di Brescia e risiede a Brescia sarà poi espulso dal territorio nazionale.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto