Pradamano, scoppia la polemica sulla Casa dell’acqua

PRADAMANO
Già prima di entrare in funzione aveva fatto parlare di sé. Ora la discussione sulla casa dell’acqua, inaugurata lo scorso 15 ottobre in piazza Zardini, continua. E a tracciare un bilancio, ma soprattutto a fare «chiarezza» è la capogruppo di maggioranza Annamaria Menosso dopo le critiche rivolte dal consigliere di opposizione e coordinatore locale del Pdl, Leonardo Piccoli. «A causa della disinformazione fatta da qualcuno e portata avanti in maniera strumentale, si è creata nella gente una confusione tra il significato di acqua pubblica e quello della struttura di piazza Zardini» realizzata e gestita dall’imprenditore Daniele Nonino sotto il marchio “Chiara Acqua”. «Nessuno – continua Menosso – mette in dubbio il valore dell’acqua pubblica, quella gestita dall’acquedotto Poiana spa che gestisce e segue il classico ciclo dell’acqua che parte appunto dall’acquedotto e arriva nelle case dei cittadini di Pradamano e dei cittadini di molti altri Comuni». E ancora, prosegue nel suo ragionamento la capogruppo Menosso «l’acqua che grazie all’impegno finanziario di un privato viene erogata dalla struttura di piazza Zardini è sempre pubblica, la stessa che sgorga dai rubinetti di casa nostra, salvo un passaggio di ulteriore depurazione. Quell’acqua – continua Menosso – è in concorrenza con quella in vendita nei supermercati, non certo con l’acqua che sgorga dai rubinetti delle abitazioni». Quindi, sostiene l’esponente di maggioranza, «è sbagliato confondere le cose, il ciclo dell’acqua pubblica, che tale deve restare, non ha nulla a che fare con la forma di gestione della struttura. Anzi, l’amministrazione di Pradamano è stata antesignana in questa operazione di collaborazione con i privati, è a costo zero e abbatte anche le spese per lo smaltimento della platica». (g.b.)
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto