“Pozzuolo”, smantellamento dopo l’autunno

La soppressione della Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, se il nuovo governo nazionale che nascerà dalle urne non interromperà il processo di smantellamento, avverrà materialmente solo dopo il rientro della Brigata dalla missione che è in programma in Libano.
Il che significa non prima del prossimo autunno, visto che la conclusione della missione Leonte è attesa nel periodo compreso fra ottobre e novembre.
Una data precisa non viene fornita, anche per ragioni di sicurezza.
«La missione è stata confermata - spiegano dal Primo comando delle forze operative di difesa di Vittorio Veneto (che condividerà la sorte della Brigata) - . Il nostro primo obiettivo è garantire la continuità delle operazioni e un trasloco potrebbe distrarre le energie».
Quanto alle nuove destinazioni per i circa cinquecento militari appartenenti alla Brigata di stanza per ora a Gorizia, non sono ancora state fissate.
Nei giorni scorsi alla caserma del capoluogo isontino sono stati effettuati colloqui individuali con i militari per verificare le intenzioni di ciascuno.
«Le destinazioni – spiegano dal Fod – non sono ancora state definite, anche se sappiamo che lo studio è in fase avanzata».
L’esperienza, però, insegna ai soldati che finché non arriva il dispaccio di trasferimento, di certo non c’è mai nulla. Il disegno di legge approvato dal ministero della Difesa a fine dello scorso anno, che ha previsto la chiusura del comando e dei supporti tattici della Brigata e innescato le relative procedure dello Stato maggiore, dovrà attendere infatti i provvedimenti attuativi.
Provvedimenti che il ministro Giampaolo Di Paola ha lasciato volontariamente al suo successore.
Ma non è detto che il nuovo governo, pur trovandosi di fronte a un disegno di legge approvato dal Parlamento, decida di concordare su tutto.
Ilaria Purassanta
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