Postazioni in Castaldia Tpn apre un contenzioso

Il patron Mario Ruoso: «Ho sfrattato il canale 13 perché non si creino danni» L’addio di Gigi Di Meo? «Per lui le porte di casa mia resteranno sempre aperte»
È il giorno de “il 13”, la presentazione della nuova televisione di Pordenone, lanciata dalle categorie economiche con un super acquisto, l’ormai ex direttore di Telepordenone Gigi Di Meo. Ma è anche il giorno dell’editore di Telepordenone, il cavaliere Mario Ruoso, che assiste all’operazione apparentemente da spettatore, ma che da imprenditore ha già fatto le sue contromosse, rese note con una asciutta nota di sette righe.


Come anticipato nei giorni scorsi, “il 13” decollerà a gennaio: si tratta di un’emittente televisiva che trasmetterà sul canale 13 del digitale ed è anche il nome della srl, già costituita). Base operativa, Pordenone, capitale sociale di 90 mila euro, sede legale e operativa a palazzo Klefisch a Pordenone. Soci della srl sono alcune associazioni di categoria del Friuli occidentale – Confindustria, Confartigianato e Coldiretti Pordenone – ma non i commercianti, che non avrebbero ritenuta strategica l’operazione.


Non è un mistero che il regista sia Michelangelo Agrusti, presidente degli industriali, imprenditore, e già parlamentare della Democrazia cristiana: non lo ricordiamo a caso, visto che la nota della “concorrenza” non lo cita, ma annovera un passaggio proprio sulla politica. Direttore della rete pordenonese – che trasmetterà sei ore al giorno – sarà il noto anchorman Gigi Di Meo: lo ha reso noto lui, con un post su Facebook, lunedì.


Al vertice di Telepordenone ci sarà Alberto Comisso, sino a ieri vice. Ma la “scissione”, a quanto pare, non è stata indolore, in viale Venezia.


Il cavaliere Mario Ruoso, recita una scarna nota, editore di Radio Telepordenone, «una tv senza linee politiche, fa i migliori auguri a tutti i componenti del Canale Lcn13». E sin qua si tratta di cortesia tra competitors, con la frecciatina della linea politica. Poi entrano in gioco regole, concorrenza e mercato. Del canale 13, «è proprietaria un’emittente di Padova», continua Mario Ruoso, che ne specifica i confini: «Inquilina da 24 anni della mia postazione televisiva di Castaldia, Aviano». Si tratta di una sorta di “affitto” che la società padovana versa all’imprenditore pordenonese che occupa, sotto Piancavallo, di quella che viene definita dagli addetti ai lavori «la postazione più prestigiosa», la prima in alto a destra. Ebbene, da lì parte il segnale destinato a fare concorrenza a Telepordenone, il cui editore è anche proprietario della postazione. Un “conflitto” che Mario Ruoso ha già risolto. Ed ecco il terzo e penultimo passaggio della nota: «A quell’emittente è stato inviato lo sfratto da parecchi giorni, perché non si creino danni successivi». Dovrà, quindi, trovare un’altra postazione.


Non fa una piega Michelangelo Agrusti: «Il contratto con Triveneta è valido sino al 2022. L’emittente, ad ogni modo, è in grado di trasmettere da dove vuole. Ci sono altri impianti pronti ad ospitarla».


Mario Ruoso rinnova gli auguri e «di riuscire a ottenere un buon ascolto». Ma, fuori sacco, prima lancia la “caccia” a volti nuovi, perché c’è una campagna elettorale in vista, poi spende un pensiero per Gigi Di Meo: «Sì, mi dispiace che sia andato via: 34 anni sono tanti». Ecco le parole del suo congedo: «Per lui le porte di casa mia sono sempre aperte».


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Messaggero Veneto