Post su Facebook accusati di razzismo: bufera sulla consigliera FdI di Cervignano

Nella piazza virtuale di Facebook si fa politica a colpi di post. E talvolta si esagera con immagini e parole, esacerbando gli animi di chi non la pensa come noi, provocando reazioni contrarie scomposte e verbalmente violente.
L’ultimo caso ha come protagonista la giovane consigliera comunale di Cervignano Marika Diminutto, da sempre militante di destra e oggi esponente di Fratelli d’Italia, nonché coordinatrice regionale del movimento “Riva Destra”.
Incriminati due suoi post («uno l’ho solo condiviso», precisa) che, partendo dalla tormentata vicenda dei migranti sulla Open Arms (l’imbarcazione della Ong spagnola ancorata a poche miglia da Lampedusa), mette in evidenza quelle che, secondo la consigliera, sono delle vere e proprie incongruenze. Nel primo fotomontaggio sono ritratti quattro migranti con tanto di biberon e pannolone, l’altro è una tabella dal titolo “Equiparazione delle età” dove si confrontano appunto le varie età della vita di un uomo, di un cane e di un profugo.
L’obiettivo di Diminutto? Dimostrare che gli immigrati sulla Open Arms non sono assolutamente minori, né tantomeno si tratta di ammalati bisognosi di cure.
Ma i post, appunto, sono pubblici e anche se adesso la consigliera li ha resi visibili solo alla sua cerchia di amicizie, («ma non li ho affatto cancellati perché non ho offeso nessuno», spiega) sono balzati agli occhi di chi invece si è ritenuto oltraggiato.
E così il presidente di Legacoop sociali Gian Luigi Bettoli, ha preso carta e penna e ha risposto alla consigliera, minacciando di portare all’attenzione delle autorità competenti i post sotto accusa. «Insomma – scrive Bettoli nella sua mail – non si tratta di una che fa chiacchiere tra avvinazzati, come poi è la gran parte del materiale che appare su quei banconi da osteria di dimensioni planetarie che sono gli (a)social.
Eppure, il livello è basso, e costituisce violazione dei diritti dei minori ritratti, la cui immagine viene diffusa (non da noi, che abbiamo applicato una rigorosa censura a mezzo “paint”; l’originale lo segnaleremo alla Procura presso il Tribunale dei Minori di Trieste, per competenza).
Che dire? Basta limitarsi a osservare che sono i fascisti di sempre; anche se – quando glie lo dici – poi ti denunciano, come ha fatto il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani. Quegli stessi che, con i “negri”, hanno un rapporto controverso, per usare un eufemismo.
Come testimonia il milione di vittime circa della conquista italiana della Libia e dell’Etiopia tra gli anni’10 e’30 del secolo scorso. Almeno ora si “limitano” a scrivere stupidate su Facebook. Si limitano a usare il loro “spirito di patata” a scapito di chi (non) annega nel Mediterraneo, lontano dagli occhi e lontano dal cuore. E forse lo fanno solo perché sono tanto razzisti e presuntuosi quanto ignoranti».
Insomma volano fendenti, altroché dialettica in punta di fioretto. Dal canto suo la consigliera meloniana di Cervignano non fa marcia indietro. «Non mi pento di nulla, il problema dell’immigrazione è attuale. E io ho ricevuto una valanga di insulti», dice serafica.
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