Pordenone verso il voto: tra Ciriani e Pedrotti, il terzo incomodo

PORDENONE. Tutti contro tutti sulle strategie per la città. In palio la fascia di sindaco che Claudio Pedrotti non intende mollare facilmente. Alessandro Ciriani, dopo movida e costo dei parcheggi, affonda sul mobility manager che ha ritirato le dimissioni.
Spunta però il terzo incomodo – Marco Salvador – che ne ha per l’uno e l’altro. Soprattutto per l’ex presidente della Provincia: «Le idee di Ciriani sono vecchie di vent’anni, quando ha iniziato a fare politica. Di questo passo ci attendiamo la proposta di riportare le auto in corso Vittorio».
Parcheggi. Il consigliere del Fiume e portavoce del coordinamento delle civiche in Provincia – nonché possibile spinta nel fianco di Pedrotti – prova a sparigliare le carte. «Se la politica degli anni passati è stata quella di quella di costruire i parcheggi in struttura per spostare le auto e riappropriarsi degli spazi della città – analizza –, ora bisogna dare continuità a quella visione e togliere le auto da alcune zone.
Altrimenti creiamo solo iniquità: chi ha soldi continua a parcheggiare indisturbato a un euro e 60 l’ora, gli altri vanno in struttura». Anche per questo il consigliere propone «abbonamenti a prezzo ridotto per chi lavora in centro» e «posteggi free a ridosso delle aree pedonali in cui si possa parcheggiare per mezz’ora se si devono fare commissioni veloci».
Pedonalizzare. Ci sono scelte che secondo Salvador non sono rinviabili. «Abbiamo spostato le auto? Bene, ora bisogna avere coraggio e pedonalizzare subito, senza stare ad aspettare di avere un progetto per gli spazi che decidiamo di liberare perché quello verrà nel momento in cui ci riapproprieremo davvero di quelle aree».
Ecco allora che «vanno rese pedonali subito piazza della Motta e piazza della Pescheria – è la proposta –. Ci sono poi zone più piccole che possono essere svuotate dalle auto e abbellite con arredo urbano e verde». Un esempio? «Quella davanti al parcheggio dedicato a Tavan: là posteggiare costa un euro e 20 l’ora, quando di fronte c’è una struttura a 40 centesimi l’ora. E’ paradossale».
Mobility manager. Il fuoco nemico su Pedrotti riguarda anche il mobility manager. «La decisione di confermare il mobility manager - dopo che lo stesso aveva deciso di lasciare- risulta un’altra scelta scelta sbagliata,inutile e dannosa per Pordenone.
In questi anni di servizio – attacca Ciriani – non si è visto alcun risultato apprezzabile sul piano della viabilità e trasporti collegato all’attività di questa figura che costa alle casse comunali qualche decina di migliaia di euro all’anno. Si è trattata di una figura inconsistente, impalpabile, la cui utilità è nota solo al sindaco».
E aggiunge: «Si tratta anche di capire che senso abbia spendere tanti soldi per una figura che ricalca le stesse identiche funzioni per la quale si è creata una società pubblica (che ha dipendenti, amministratori, collegio dei revisori) che ha nel suo statuto non solo il compito di incassare denaro con i parcheggi a pagamento ma anche quello di studiare e risolvere i problemi del trasporto cittadino.
Pedrotti e la sua Giunta dovrebbero rileggersi lo Statuto della Gsm e anche riflettere sulle ragioni per cui la stessa esiste e, invece, agiscono come se l'Amministrazione fosse costituita da compartimenti stagni che non hanno bisogno di essere messi in rete per fare meglio i loro compiti». Come dire, se Ciriani diventasse sindaco, la partenza del mobility manager sarebbe solo rinviata.
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