Pordenone, rapinata la sede del corriere Gls: in due fuggono con 15 mila euro

Mascherati, armati, hanno minacciato il personale. Una dipendente: «Voglio dimenticare tutto»

Il colpo nel gennaio del 2024 alla Gls di Pordenone
Il colpo nel gennaio del 2024 alla Gls di Pordenone

PORDENONE. Sono arrivati in auto poco dopo le 18, con il volto coperto, e minacciando con una pistola i dipendenti si sono fatti consegnare, stando a una prima stima, 15 mila euro. Una rapina, quella alla Gls di via Nuova di Corva, messa a segno nel giro di cinque minuti e sulla quale ora indaga la polizia.

Mancano alcune decine di minuti alla chiusura degli uffici quando nella sede del corriere Gls – un colosso che consegna migliaia di pacchi ogni giorno – si presentano due persone.

Hanno il volto coperto, la voce non tradisce accenti. Mostrano una pistola: forse è vera, forse no, per fortuna non ha sparato neanche un colpo. Viene usata per intimidire i dipendenti che lavorano all’interno dell’ufficio, una manciata di persone. Forse viene mostrato anche un coltello. A fianco, nel magazzino, i corrieri vanno e vengono.

L’azione dura pochi minuti. Veloci come sono arrivati, i rapinatori escono con circa 15 mila euro in contanti. Difficile, ora che è diventato abituale pagare anche un caffè con il bancomat, trovarne tanti tutti insieme.

Tanto più che il magazzino non è un negozio e tanto meno una banca: un posto dove girano pacchi, ma non soldi. E invece, molte persone pagano in contrassegno e, stando alle prime indicazioni che dovranno essere formalizzate in sede di denuncia, il bottino della rapina è di oltre 10 mila euro. Nessuno, fortunatamente, si è fatto male. La pistola non ha sparato. Anche la struttura non ha riportato danni. La paura, però, è stata tanta e l’unico desiderio, ora, è dimenticare.

Le indagini scattano alle 18.20, quando la polizia arriva in via Nuova di Corva. La Questura mette in campo squadra mobile, squadra volante e personale della scientifica. Viene avvisato il pubblico ministero di turno, Carmelo Barbaro. Iniziano gli accertamenti sul campo. Minuziosi, dettagliati. Testimoni, rilievi. Un copione che gli agenti della Questura ben conoscono.

Ma ogni caso è a sé e questo, in particolare, lascia aperte tante domande. Forse una mano la potranno dare, in tal senso, le immagini girate da alcune telecamere private, acquisite dagli agenti già nella serata di ieri. Il lavoro della scientifica, in particolare, all’interno degli uffici e nel piazzale è andato avanti a lungo e alcune tracce sono state raccolte. Quanto buone lo diranno le prossime ore.

Tra i dipendenti degli uffici e della logistica, nel vicino magazzino, poca voglia di parlare, come comprensibile. L’azienda ha scelto la linea del riserbo, anche a tutela del buon esito delle indagini. Una dipendente, però, prima di rincasare, sospira: «Voglio dimenticare tutto»

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