Pordenone, nomi pronti: Ciriani alle prese coi ribelli

Lotta al coltello nei partiti per un posto al sole. L’annuncio ufficiale entro 48 ore. Ecco gli ostacoli ancora da superare

«In Provincia mi sono chiuso nella mia stanza e ho fatto la giunta, senza dipendere dai partiti». Lo ha ricordato più volte in campagna elettorale Alessandro Ciriani. E forse gli toccherà fare la stessa cosa anche questa volta – ma andò davvero così? – per risolvere il rebus della giunta. I nomi attesi per oggi dovranno attendere fino a lunedì e quelli che oggi vengono dati per papi potrebbero uscire cardinali.

Il sindaco. «I partiti mi hanno fornito liste con i nomi – ha detto ieri pomeriggio il sindaco –. Mi sono preso 48 ore di tempo per decidere. Ne riparliamo lunedì». Ma il primo cittadino sembra poco interessato – comprensibilmente – a risolvere i problemi interni ai partiti, per cui la proroga ha più il sapore di una gentil concessione per dare agli alleati il tempo di decidere internamente il da farsi.

Schema di gioco. La quadra è stata trovata sullo schema di gioco, sulla necessità che quattro dell cinque liste più rappresentative – indipendentemente dalla percentuale che hanno ottenuto alle urne – siano in campo con la stessa dignità e quindi con due assessori: un uomo e una donna. A questo si aggiungerebbe la carica di vicesindaco per la Lega e la presidenza del consiglio a Forza Italia. Ad Autonomia responsabile spetterebbe la presidenza della Fiera. Resisterà questo schema? In realtà, per sanare alcuni conflitti interni e in particolare quello di Forza Italia, alcune carte potrebbero essere mescolate.

Lega Nord. Il primo terremoto è scoppiato, già giovedì sera, in casa Lega Nord, quando è apparsa chiara l’impossibilità del Carroccio di tenere in giunta sia Eligio Grizzo, già braccio destro di Ciriani in Provincia, che Simone Polesello, il giovane delfino di Massimiliano Fedriga e Vannia Gava. Ieri la riunione che avrebbe decretato per Polesello e Stefania Boltin un posto in giunta, ma che avrebbe comunque indicato per Grizzo una soluzione onorevole. Il sindaco accetterà di perdere il suo vice naturale? Lo si saprà dopo il fine settimana.

Forza Italia. Il nodo da sciogliere più delicato, ieri, appariva quello di Forza Italia. Il partito aveva prospettato l’ingresso in giunta per Walter De Bortoli, una sorta di premio alla carriera, e per una donna esterna da individuare (non si esclude che venga “pescata” Franca Tomè, prima dei non eletti). Andrea Cabibbo, attuale segretario comunale, non ci sta però a ricoprire un ruolo onorifico ma poco operativo come quello della presidenza del consiglio e ha posto il tema delle competenze. Entrambi gli eletti sono una risorsa – e non solo in termini di preferenze raccolte – per Forza Italia per cui la scelta è delicata. Da qui lo sforzo per provare a vedere se ci sia una variazione nello schema di gioco.

Gli altri. Nella lista Ciriani, Cristina Amirante e Pietro Topeano (la prima indicata all’urbanistica, il secondo a cultura e sport e con il compito di seguire l’ospedale) sono stati blindati e la donna di fiducia del sindaco – la funzionaria della Provincia Mariacristina Burgnich – potrebbe entrare in quota Fratelli d’Italia, con delega al bilancio, insieme a Emanuele Loperfido, altro fedelissimo del sindaco.

Consiglieri delegati. Ciriani ha però la consapevolezza di dover premiare comunque tre persone – seppur per ragioni diverse – che si sono distinte sia per preferenze raccolte che per capacità. Il primo della lista è senz’altro Alessandro Basso, a cui il sindaco avrebbe voluto dare l’assessorato all’istruzione. Poi ci sono Grizzo e Francesco Ribetti (Fratelli d’Italia). Una strada da percorrere potrebbe essere quella dei consiglieri delegati. Lo statuto comunale non li prevede ma non ci sono ostacoli che li escludano e un parere è stato chiesto anche alle Autonomie locali. Ovviamente si tratterebbe più che altro di gloria, perché la delega non sarebbe retribuita.

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