Pordenone, negozi chiusi e tanti traslochi: via Cavallotti si sta svuotando

PORDENONE. È la strada d’ingresso al cuore della città, la via che porta a piazza XX Settembre. Ma attraversando via Cavallotti si vedono solo vetrine chiuse e serrande abbassate. La passeggiata dello shopping è sempre più relegata ai soli due corsi principali. Ne beneficia il vicino, e sino a ieri reietto, viale Marconi, che si sta risollevando anche grazie agli incentivi comunali per l’abbattimento delle spese.
È quello del negozio di frutta e verdura Tramontana, gestito da Diego Meneguzzi, che ha chiuso la scorsa settimana. A metà settembre riaprirà in un altro quartiere, viale Martelli, di fronte al teatro, all’interno di un negozio che già aveva ospitato la medesima tipologia merceologica.
«Abbiamo deciso per le spese troppo onerose e per andare in una zona della città più viva e di maggiore passaggio – ha ammesso Meneguzzi –. Così, dopo l’estate e la fine di qualche lavoro di adeguamento, riapriremo nella nuova sede». Meneguzzi ha confermato che ci sono giornate in cui via Cavallotti è semideserta: la maggior parte dei pordenonesi utilizza la strada come mera via di collegamento tra il vicino parcheggio multipiano e piazza XX Settembre.
È recente quello della camiceria di Giusy Zecchetto, trasferitasi a sua volta in viale Martelli un paio di mesi fa. Una scelta ritenuta soddisfacente sia per un maggiore spazio a disposizione per il laboratorio e il punto vendita sia perché le spese sono inferiori e si beneficia degli aiuti del Comune: tra gli incentivi all’insediamento, l’amministrazione ha varato un pacchetto di misure fiscali più favorevoli per chi intende aprire nuovi negozi lungo la strada, dimezzando l’Imu per due anni e la Tosap per 5 anni a chi rinnova gli arredi esterni.
Ha deciso di traslocare di qualche metro anche la tabaccheria dei fratelli Giampaolo, Rocco e Francesco, che hanno potuto ampliare il negozio aggiungendovi anche il bar, oltre a edicola e rivendita di tabacchi: oggi si chiama “Alla Vecchia Questura”.
Non ci sono soltanto trasferimenti, ma anche chiusure, in via Cavallotti. Per esempio Adevè, il locale “Orto e bar”, specializzato in cucina vegana e vegetariana, già punto di riferimento per chi segue questo tipo di cucina, aperto a novembre 2015. Proseguendo lungo la strada, addio anche alla birroteca, sostituita da un’agenzia di lavoro interinale.
E poi i Magazzini del lavoratore, la cui chiusura, in precedenza, aveva dato una vera e propria mazzata al commercio della zona. Se il piano terra è stato assegnato, resta l’attesa per il trasferimento di Hydrogea, che dovrebbe occupare il primo piano dell’ampio edificio: rispetto al cronoprogramma fissato dalla stessa società che prevedeva di insediarsi a gennaio, il ritardo è notevole e non ci sono aggiornamenti in merito.
Erano 22 i negozianti che avevano dato vita al comitato di via Cavallotti, per il rilancio delle attività di questa strada. Sono rimasti in tre, che organizzano qualche iniziativa a “Incontriamoci a Pordenone”. Angelo Carlet, gestore del supermercato Crai e alpino doc, ha constatato che ormai via Cavallotti è diventata una strada di passaggio, di auto e di pedoni, non più di passeggio. «Resistiamo in pochi e chi ce la fa è perché è proprietario del locale e conduce l’attività con la famiglia» ha concluso amaro.
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