Pordenone, l’ibis eremita plana in ospedale e diventa la mascotte del reparto pediatrico

Proveniente dall’Austria, si è staccato dal gruppo diretto in Toscana e ha scelto una nuova e insolita destinazione 

PORDENONE. Il reparto di Pediatria dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone ha una nuova mascotte. Si chiama Gemini ed è un Ibis eremita, specie in via di estinzione. Arriva dall’Austria, come testimoniano l’anello di riconoscimento sulla zampa e il Gps che gli è stato installato nella schiena per monitorarne gli spostamenti.

Pordenone, l'ibis eremita plana in ospedale


Il buffo volatile col ciuffo punk è una presenza fissa all’ospedale da circa una settimana e da un paio di giorni ha scelto di stabilirsi al reparto di pediatria. Plana sui davanzali delle finestre, osservando curioso chi sta dall’altra parte del vetro e sembra quasi mettersi in posa quando gli si scatta una fotografia.

Tanta socievolezza lascia supporre un imprinting umano: una tecnica usata con i piccoli appena nati che consente di abituarli alla nostra presenza. Ieri è stato avvistato dal primario Roberto Dall’Amico, che ha avvisato il servizio veterinario: «È rimasto a guardarci per una decina di minuti. Abbiamo provato a dargli dei bocconi di pane, ma li ha lasciati lì. È stata una apparizione divertente».

Si pensava che fosse uno degli esemplari nati e curati all’Oasi dei quadris di Fagagna. Ma non è così, come ha spiegato Enzo Uliana, presidente dell’Oasi: «È uno degli Ibis seguiti dal Waldrapp team, un progetto austriaco».

I ricercatori austriaci si dedicano alle migrazioni guidate degli Ibis dai luoghi di riproduzione (a Burghausen in Baviera e a Kuchl, vicino a Salisburgo) fino all’oasi della laguna di Orbetello in Toscana, dove svernano. In questo tragitto Gemini ha deciso di fare tappa per conto suo in Friuli Venezia Giulia, abbandonando i compagni di viaggio.

Per un certo periodo l’Ibis ha pernottato all’oasi dei Quadris di Fagagna, dove sono arrivati altri due esemplari nati in Austria, Ipazia e Gandolf. Poi si è spostato alla base militare americana di Aviano, dove ci sono tanti prati con erba bassa, in cui per l’Ibis è facile infilare il lungo becco in cerca di lombrichi e vermi. Aeroporti e maneggi sono i suoi posti preferiti. Infine Gemini è approdato all’ospedale di Pordenone.

«Tanti cittadini ci hanno chiamato – ha spiegato ieri Uliana – per segnalarci la sua presenza, anche questa mattina, credendo che fosse uno dei nostri».

L’esperto li ha rassicurati: Gemini può rimanere tranquillamente dove si trova. Evidentemente all’ospedale ha trovato un riparo a lui gradito e con l’approssimarsi della primavera trovare cibo diventa semplice. Chi volesse farlo felice, può dargli da mangiare carne macinata: l’Ibis è un uccello carnivoro, si nutre di piccoli insetti o vermi.

Si tratta di volatili solitari, che non hanno bisogno di uno stormo. Quando lo vorrà, Gemini si sposterà nuovamente, scegliendo per sé una nuova casa. Sono volatili giramondo, che viaggiano molto e cambiano spesso “indirizzo”. Per il momento le sue incursioni volanti di finestra in finestra continuano a rallegrare le giornate dei medici e pazienti, grandi e piccini, in ospedale. —


 

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