Pordenone, intervento innovativo: osso “trasferito” dalla gamba al braccio

PORDENONE. La struttura complessa di Chirurgia della mano dell’ospedale di Pordenone, diretta dal dottor Alberto De Mas, ha eseguito un delicato e complesso intervento di ortoplastica, metodica chirurgica che unisce le competenze dell’ortopedia con quelle della chirurgia plastica.
Lo scopo di questa moderna disciplina è trattare le lesioni complesse degli arti, con interessamento di più tessuti (osso, cute, muscolo, tendini e altro) in una sola operazione. Il trattamento così impostato riduce i periodi di convalescenza, con significativo beneficio nella ripresa delle attività quotidiane, comprese quelle lavorative.
«Il paziente trattato con questa metodica – spiega De Mas – presentava l’esito di un’amputazione subtotale dell’avambraccio sinistro avvenuta in un incidente autostradale nel 2014. Il grave danno subito dall’osso, dai tendini, dai vasi sanguigni e dalla cute aveva causato una mancata guarigione della frattura del radio con dolore e deformità dell’arto stesso.
In questi casi si preleva una delle due ossa dalla gamba, il perone, e si provvede a trasferirlo al posto dell’osso dell’avambraccio. Inoltre è possibile prelevare anche cute e muscolo per la ricostruzione dei tessuti danneggiati», rileva De Mas, che aggiunge: «L’intervento, eseguito in Chirurgia della mano con il paziente in anestesia generale, prevede la doppia équipe operatoria, una che opera sulla gamba, l’altra sull’avambraccio.
Una volta trasferito il lembo, cioè osso, muscolo e cute, i vasi sanguigni sono suturati ad analoghe strutture dell’avambraccio con tecnica microchirurgica. Una volta terminata la sutura, l’osso e la cute sono nuovamente vascolarizzati, esattamente come fossero nel loro sito originario».
La procedura è stata condotta da esperti microchirurghi dell’ospedale di Pordenone con l’aiuto del chirurgo plastico Roberto Baraziol. A 7 giorni di distanza si può affermare che l’intervento è perfettamente riuscito.
Ora bisognerà attendere che il segmento osseo si integri (la tempistica è di 4-5 mesi), mentre per quanto riguarda la funzionalità dell’arto inferiore, soggetto a parte dell’intervento, non ci saranno problemi per la deambulazione, perché il peso del corpo del paziente viene sostenuto dalla sola tibia.
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