Pordenone, in via Mazzini una petizione per salvare i tigli

I gruppi “Meta” e “Tiglio verde” protestano. Il Comune, però, perizie alla mano, ritiene inevitabili i provvedimenti

PORDENONE. «Basta con il taglio degli alberi, ora abbiamo fatto partire una petizione per salvare quelli in via Mazzini».

I gruppi “Meta” e “Tiglio verde” si sono schierati in prima linea a Pordenone, con Francesca Fedrigo, animalista Meta, e Marco De Mattia, perito agrario. «Vogliamo fermare il sacrificio, a nostro avviso inutile, di cinque tigli e di due cedri in via Mazzini – ha dichiarato Fedrigo –. Dopo lo scempio dei tigli in via Cappuccini proporremo ai pordenonesi di mettere una firma per bloccare altre condanne al verde pubblico».

Banchetti per la petizione saranno organizzati in centro prima delle ferie: ambientalisti pronti allo scontro sul verde urbano nella “guerra” degli alberi in città, dove il taglio in via Cappuccini ha scatenato l’opposizione politica (centrosinistra in testa) e la discesa in campo dei gruppi verdi.

Il Comune di Pordenone ha annunciato il piano in via Mazzini, con il taglio di cinque tigli in via Mazzini, vicino all’hotel, che farà posto a nuovi parcheggi. Il cronoprogramma del cantiere arriva al 2019 e il progetto è stato approvato dalla giunta comunale.

«Il viale di ingresso a Pordenone sarà ripavimentato in porfido e concepito come uno spazio sullo stesso livello – è l’obiettivo dichiarato dal Comune –. Saranno eliminate le barriere architettoniche e migliorate le condizioni di alberi e aiuole. Sarà anche creata una pista ciclabile con lo spostamento dei parcheggi dall'altro lato della strada».

La riqualificazione in via Mazzini prevede panchine, cestini, nuovi lampioni, fibra ottica, attraversamenti pedonali tattiloplantari per non vedenti. Un investimento coperto dai fondi europei Pisus: 1,221 milioni. Il destino dei vecchi tigli è segnato: un residente si era lamentato per la pericolosità dei rami e del radicamento a rischio. «Un albero grande e bello è un patrimonio insostituibile – ha sostenuto sul fronte opposto Meta –. Tagliarlo e rimpiazzarlo con un germoglio non recupera i vantaggi ecologici perduti».

Le coscienze “verdi” di Pordenone proprio non ci stanno. «La puntata “Cappuccini 2” – hanno protestato ieri gli attivisti di Meta – non vogliamo vederla a Pordenone». Punti di vista: il sindaco Alessandro Ciriani ha più volte spiegato la necessità dell’intervento radicale nel vialone di via Cappuccini.

«La riqualificazione è un’opera ambientale indispensabile – ha detto, perizie tcniche alla mano –. Il vero scempio sarebbe stato non dotare il quartiere di nuove fognature. Via Cappuccini sarà dotata di rete fognaria e sotto-servizi, marciapiedi e pista ciclabile». Un’opera rinviata per anni da un’amministrazione all’altra, tra bilanci e piani di investimento. «Abbiamo il coraggio politico di realizzarla – ha detto Ciriani, promettendo la sostituzione del verde –. Del resto sono già state 2 mila le piante nuove che abbiamo piantumato in 24 mesi Pordenone».

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