Pordenone, il Sacro Cuore riparte nel segno dei valori

La parrocchia ha installato dispositivi di sicurezza dopo l’assalto all’oratorio, ma non rinuncia allo spirito della condivisione

PORDENONE. «Buon compleanno, Sacro Cuore». Festa per la celebrazione dei primi 56 anni della parrocchia, ieri mattina, nel quartiere nord a Pordenone.

E’ stata una domenica speciale: sull’altare don Angelo Grillo ha predicato di fronte a una chiesa zeppa di fedeli. Fuori, in precedenza, spazio allo sport su due ruote grazie alla cicloturistica, con la benedizione laica del sindaco Alessandro Ciriani.

Poi attenzione alla scuola, con 148 baby-scolari della materna, preghiere, canti e pranzo sociale, tutte attività inserite nel programma dei “Festeggiamenti Sacro Cuore 2016”.

Fede e accoglienza. La dimensione è quella di una famiglia allargata: la sfida? «Vogliamo vivere in pace – ha detto il parroco don Angelo, che ha promosso la crociata dell’amore – e l’unico modo è quello di condividere». Il gesto? «Spezzare il pane – come ha fatto il “don” sull’altare davanti ai bambini del coro – per gli altri». Gli atti di vandalismo e l’incendio davanti allo sportello Caritas? «Andiamo avanti».

Il modello cristiano? «E’ quello indicato da Papa Giovanni Paolo II – ha confermato don Angelo –: la sua statua, realizzata dallo scultore Fiorenzo Bacci, è sul sagrato della nostra chiesa». Al Sacro Cuore la proposta è quella della pastorale dell’integrazione. Don Angelo non si è mai tirato indietro nell’accoglienza a chi era in difficoltà e sarà ospite, prima di Natale, della moschea islamica in Comina. «Non abbiamo paura del confronto» ha detto in proposito.

I numeri. «Erano 103 i ciclisti sul percoso di 20 chilometri, nell’ambito dell’iniziativa organizzata in collaborazione con la Fiab-Aruotalibera» ha detto Angelo Gnan. E’ stato lui a formulare il bilancio di una giornata speciale: 350 le persone a tavola e 150 i volontari pronti a dare una mano nella festa. «L’accoglienza è la nostra bussola – ha detto Gnan – e chi ha voglia di unirsi al gruppo dei volontari ha la porta aperta». In cambusa, sei i cuochi per scodellare la pasta al dente al sugo, un secondo di arrosto e i gelati per la famiglia allargata che ieri ha festeggiato la scuola materna Sacro Cuore.

La scuola. «La maestra Vanessa ci lascia, insegnerà nelle sezioni statali». Lunghi applausi e occhi lucidi al saluto di don Angelo, perché la scuola parrocchiale è il vivaio del futuro, tra didattica avanzata e “mission” cristiana. “Viva la scuola” è stato lo slogan dei bambini, che si è levato alto in chiesa e qualcuno ha pensato per un momento di essere scivolato nel cannocchiale della storia, in un’aula di Barbiana. Dove l’undicesimo comandamento era quello di studiare per riscattare la marginalità sociale.

La festa blindata. «L’azienda Ducale di Cividale ha donato due telecamere e ci dà una mano la “San Giorgio” per la sicurezza nei giorni della festa». Fino al 9 ottobre festa blindata: il volontario Loris Pasut ha indicato i lavori eseguiti contro i vandali che hanno forzato finestre e appiccato fuoco nell’area dell’oratorio a fine estate. «Abbiamo installato l’allarme con sensori infrarossi esterni e le due telecamere – ha dichiarato Pasut –. I controlli notturni sono una garanzia per la sicurezza. I balordi sono avvisati».

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