Pordenone: dopo Casa Serena, contagi tra gli ospiti della Umberto I

PORDENONE. La battaglia per l’Asp (azienda servizi alla persona) Umberto I ricomincia. Dopo i positivi a casa Serena, che hanno impegnato per settimane la dirigenza e gli operatori in una lotta impari contro il Covid, il giorno di San Silvestro il virus è entrato silenzioso nella casa di riposo di piazza della Motta (Umberto I) e, a ieri sera, il bilancio era di tre operatori positivi e 13 anziani contagiati.
Sette nel nucleo rosa al secondo piano, due nel nucleo verde (sempre al secondo piano), quattro in tutto al primo piano (uno nel nucleo azzurro, tre in quello arancione). La struttura ospita 110 anziani, per la gran parte non autosufficienti, ma la condizione dei positivi al momento è buona, si tratta per lo più di pazienti asintomatici.
Va detto che l’Asp, fino a giovedì, sottoponeva i proprio operatori a tampone ogni tre giorni. Dopo questa nuova emergenza – partita da tre operatori positivi, ma asintomatici – «Il tamponamento degli operatori e degli anziani procederà con cadenza giornaliera» si legge nella nota di aggiornamento del direttore Giovanni Di Prima. Una volta individuati gli anziani contagiati, sono stati subito trasferiti nel nucleo Covid allestito a casa Serena.
Dal momento però che 13 è un numero elevato che il nucleo potrebbe andare presto a saturazione, ieri il personale si è messo subito al lavoro per creare una analoga area emergenza al terzo piano della Casa Umberto I in quella che è la palestra. Nei mesi scorsi l’Asp è riuscita a contenere i problemi a Casa Serena – che ha un numero di ospiti più che doppio rispetto alla Umberto I – proprio anticipando lo sviluppo di eventuali criticità e affrontandole con grande lucidità e spirito di servizio da parte di tutto il personale.
Quel periodo è stato raccolto anche nel bel libro “Uniti contro un nemico invisibile. Una comunità alle prese con il Coronavirus, tra timori e nuove strategie”, racconto collettivo (che si scarica dal sito di Casa Serena) che racconta come tutta la famiglia della casa di riposo è riuscita a liberarsi, non senza fatica e sofferenze, dal virus. A differenza di quanto avvenuto in autunno, però, ora per l’Asp si apre un secondo round che può contare su quello che non c’era: la speranza concreta del vaccino.
Da lunedì anche personale e ospiti delle case di riposo saranno interessati dal vaccino e Casa Serena dovrebbe rientrare in questa prima profilassi. Per quanto riguarda la Umberto I è più probabile che la vaccinazione parta in una seconda fase.
L’Asp nei giorni scorsi si è mossa anche su un altro tema importante che è quello – che riguarda tutta Italia – della firma del consenso informato da parte di anziani che non sono autosufficienti e che non hanno un amministratore di sostegno.
Come spiega il presidente dell’Azienda, Antonino Di Pietro: «Il presidente del Tribunale di Pordenone, Tenaglia, dopo essere venuto a conoscenza dell’importante numero di anziani delle case di riposo che si trovano nella condizione di non potere sottoscrivere il consenso informato per la vaccinazione anti Covid, ha attivato immediatamente un iter preferenziale e semplificato per potere addivenire in tempi rapidissimi alla nomina degli amministratori di sostegno temporanei per la vaccinazione, fornendo anche dei modelli di ricorso da predisporre.
Si tratta di una dimostrazione di grande disponibilità e sensibilità e un esempio di come si possa, pur rimanendo nell’ambito della norma, definire procedure efficaci in un contesto pandemico. Si auspica che questo strumento possa essere messo a disposizione di altri territori». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto