Pordenone chiede aiuto a Udine per i medici di emergenza

Prolungata la convenzione per “comprare” turni per il pronto soccorso. Botta e risposta tra Piccin e l’assessore Telesca sull’ambulanza medicalizzata

PORDENONE. Mancano ancora medici al pronto soccorso e l’Aas 5 ha rinnovato la collaborazione con l’Azienda sanitaria udinese per “comprare” turni e coprire il fabbisogno. Il problema riguarda anche i presidi periferici, come l’auto medicalizzata di Maniago che qualche volta è senza medico.

Accordo. In attesa delle cinque assunzioni annunciate con il concorso che dovrebbe essere bandito a scuola di specialità conclusa, l’Aas 5 deve correre ai ripari per cercare i medici di emergenza. A gennaio aveva sottoscritto una convenzione con l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine per usufruire di turni di guardia medica di pronto soccorso nelle diverse sedi aziendali.

Il fabbisogno stimato è di tre turni mensili, diurni e notturni, di 12 ore ciascuno secondo una programmazione concordata dai responsabili delle strutture. Il corrispettivo per queste prestazioni è di 60 euro l’ora per il servizio diurno e di 480 euro per ogni turno notturno di 12 ore, con rimborso delle spese di viaggio. È stata rilevata ancora la difficoltà a coprire, con personale interno, i turni per cui si è richiesto il prolungamento della convenzione sino a fine anno, concesso dall’Azienda sanitaria udinese.

Ambulanza medicalizzata. In quella di Maniago si è registrata in questi ultimi mesi la mancanza del medico a bordo: il problema è riconducibile alla carenza di questi medici di emergenza.

La questione è stata oggetto di una interrogazione a risposta immediata presentata da Mara Piccin, consigliere regionale di Forza Italia, cui ha risposto l’assessore Maria Sandra Telesca che ha giustificato l’assenza proprio con la carenza di personale specializzato.

«Per tre anni facevo notare che i risparmi sul personale avrebbero creato disservizi, inefficacia e inefficienza del servizio sanitario regionale – afferma Piccin –. Per Telesca ora la triste realtà si palesa davanti a i suoi occhi. Forse, se l’assessore avesse ascoltato le proposte provenienti da Forza Italia, avrebbe evitato le figuracce che ora è costretta a subire a causa di una riforma fine a se stessa».

Servizio. Ma come è la situazione dell’emergenza in montagna? Con la riforma sanitaria e l’attuale gestione dell’Aas 5 è aumentata la presenza di ambulanze nell’area montana. Rispetto alla gestione dell’Ass 6 (che si occupava del territorio sino a due anni fa) della legislatura regionale precedente è stato ripristinato il punto di guida medica di Claut e Anduins che era stato tolto ed è stata aggiunta la postazione di ambulanza a Pradis di Clauzetto.

Inoltre sono state predisposte le piazzole per l’elisoccorso notturno. Il piano regionale di emergenza prevederebbe di togliere la postazione di Sequals e il medico dell’ambulanza di Maniago, ma l’Aas 5 non lo ha fatto e anzi ha chiesto alla Regione di ripensarci.

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