Pordenone calcio, l'alfabeto della promozione: B come... Bellissimo, un trionfo che resterà nella storia

B come baluardi. Lo sono stati Bindi, il portiere, e Barison e Bassoli, i due difensori centrali: durante tutta la stagione e in particolare nel finale si sono dimostrati fondamentali. Da febbraio in poi il Pordenone ha subito al massimo due gol in una sola partita, al cospetto del Gubbio. Cinque le gare completate senza incassare una rete, con il numero 1 che è stato protagonista in particolare nella gara con la Triestina parando il rigore a Granoche.
B come bagnata. La giornata di ieri è stata la peggiore possibile dal punto di vista meteorologico nell’ultimo periodo: freddo – temperatura tra i sei e gli otto gradi – e tanta, tantissima pioggia, che ha fatto pensare anche a un rinvio della gara. La palla, in alcuni tratti del terreno di gioco, non rimbalzava e si fermava. Ciononostante il Pordenone è riuscito a portare a termine la sua impresa.
B come benarrivato. Il Pordenone ha conquistato la prima promozione in serie B della sua storia: nella stagione 2019-2020 sarà una matricola assoluta nella categoria cadetta. Un onore e un privilegio che festeggerà durante il suo centesimo anno di attività, essendo il club nato nel 1919.
B come buona sorte. La fortuna è una componente necessaria per raggiungere qualsiasi obiettivo e naturalmente anche per vincere un campionato: il Pordenone ne ha avuta in particolare quando, tra dicembre e gennaio, le rivali principali alla promozione si sono fermate. Prima è stata la volta della Ternana, poi della Triestina.
B come Burrai. La mente e il braccio armato della squadra di Tesser: sette reti e quattordici assist. Il suo è uno score impressionante, che spiega come abbia inciso sulla promozione in serie B. Ogni calcio da fermo era una minaccia, in particolare le punizioni. In tanti ancora ricordano quelle calciate con il Vicenza e la Ternana. Un giocatore su cui puntare anche la prossima stagione.
B come battistrada. Il Pordenone ha sempre dettato il ritmo: ha ceduto la vetta soltanto per due giornate, a novembre, per poi riprendersi la leadership e non lasciarla più. Il massimo distacco sulla prima inseguitrice l’ha toccato a marzo dopo la vittoria sulla Triestina: dieci i punti di vantaggio sugli alabardati. Nessuno ha mai messo in dubbio la forza del gruppo neroverde.
B come Bolzonello. Una figura fondamentale nella costruzione del Pordenone, visto che con Giampaolo Zuzzi nel 2004 ha permesso alla squadra di ripartire dalla Promozione rilevando il titolo sportivo del Don Bosco. Tifoso Doc dei ramarri, che ha seguito in ogni partita casalinga assieme al presidente Lovisa. Con il sindaco Alessandro Ciriani si sta prodigando per mantenere il club in città anche in serie B.
B come Bandoleros. Con Supporters e Fan club del caffè Nogaredo rappresentano il tifo organizzato a Pordenone: sempre presenti in casa e a volte anche in trasferta, hanno dato il loro supporto per tutto il torneo.
B come Bottecchia. L’ultimo atto in campionato dell’impianto cittadino è coinciso con la promozione in serie B: non poteva esserci congedo migliore per lo stadio, che dopo la partita di Supercoppa di serie C lascerà spazio al ciclismo.
B come Benagol. Quella che, probabilmente, tanti pordenonesi hanno dovuto prendere già da ieri sera viste le condizioni meteo in cui hanno assistito alla gara. Ma ne è valsa la pena. —
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