Pordenone al top per startup C’è la coda per entrare al Polo

Pordenone al quarto posto nazionale per startup: fanno meglio solo Trento, al primo posto, Trieste, al secondo, ed Ascoli Piceno, al terzo. Seguono, nella top ten, Rovigo, Bologna, Rimini, Ancona, Padova e Milano.
«Startup significa idee, voglia di fare, innovazione e posti di lavoro», dice Valerio Pontarolo, presidente del Polo tecnologico di via Roveredo. Una decina di aziende, peraltro, ha chiesto di insediarsi in Comina, e la lista di attesa rischia di allungarsi, perché la struttura è satura.
Le startup in Italia sono oltre 14 mila, dice l’ultima statistica di Infocamere: per essere precisi, a fine giugno, 9 mila 328 startup vere e proprie e 4 mila 847 imprese che producono innovazione, il 12 per cento in più di due anni fa.
Secondo l’indagine, un quarto delle imprese opera in una città a maggiore densità: Milano, Roma, Torino, Napoli e Bologna. Il grado di innovazione del territorio, invece, premia altre città, come Pordenone. Le aziende in partenza si occupano prevalentemente di ricerca e sviluppo, ingegneria, 3D; in calo, invece, le startup che si occupano di app mobili, sviluppo software, ecosostenibilità e biotecnologie.
Numeri che non stupiscono il presidente del Polo tecnologico, dove sono insediate ottanta aziende di cui circa 25 startup. «E altre 8 hanno chiesto di insediarsi, ma non abbiamo posto tanto che stiamo valutando l’ampliamento della sede».
Nella struttura della Comina lavorano oltre 250 giovani, di cui molti impegnati proprio nelle startup, dal medicale all’elettronica sino alla cultura. «È chiaro, dunque, che producono anche occupazione, eccome. Sono ragazzi che hanno idee, le mettono insieme, avvicinano soci e assumono dipendenti».
Oltre il 20 per cento delle startup diventano poi aziende: «Dati ben più alti, anche se possono sembrare contenuti, rispetto alla media nazionale. Le startup, infatti, nascono, vivono e forse progrediscono». Insomma, si tratta di un settore «che va coltivato perché il nostro territorio è pieno di gente che ha idee e voglia di lavorare». Ragazzi «umili, che ascoltano e chiedono e quindi, di conseguenza, ricevono aiuto. Molte volte c’è l’arroganza di chi crede di essere il più bravo al mondo. Da noi, il clima del polo e del territorio, è di umiltà: non diamo l’idea di essere arrivati, ma di essere al punto di partenza».
Non dimentichiamo, inoltre, le aziende “vecchie” che dentro hanno un settore innovazione, di fatto una startup. «Quella di Pordenone – fa i conti Pontarolo – è una tra le Province con i maggiori brevetti depositati in percentuale rispetto alla popolazione. Quindi, anche sul fronte delle imprese innovative, il territorio è fecondo».
Domani alle 17 al Polo tecnologico è atteso l’assessore regionale alle attività produttive Sergio Emidio Bini. —
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