Pordenone, addio all’imprenditore Omero Zanetti

Mosse i primi passi alla Savio, poi aprì un’officina, una concessionaria e il noleggio di auto e moto
L’imprenditore Omero Zanetti, a destra, con il presidente di Confartigianato Silvano Pascolo
L’imprenditore Omero Zanetti, a destra, con il presidente di Confartigianato Silvano Pascolo

PORDENONE. «Se n’è andato un imprenditore che ha contribuito alla storia dell’artigianato di questa provincia». Così il presidente provinciale di Confartigianato Silvano Pascolo annuncia la scomparsa – avvenuta sabato all’ospedale cittadino – di Omero Zanetti, 91 anni, titolare dell’omonima ditta da tempo guidata dai figli Maurizio e Donatella.

«Ricordo che a proposito dell’esempio e dell’insegnamento che i genitori tramandano ai propri figli, ad una specifica domanda, mi rispose: “Cosa ho insegnato ai miei figli? Prima di tutto l’onestà. Mai cercare di rigirare le cose perché la verità prima o poi viene sempre a galla. E poi gli ho insegnato a lavorare con passione”».

Omero Zanetti “Dino” era nato il 31 ottobre 1926 e iniziò a lavorare giovanissimo, a 13 anni, alla Savio. Ma quando venne trasferito in fonderia, un’attività che non gli era congeniale, trovò lavoro in un’officina, poi in un’altra finché maturò esperienza sufficiente per avviare un’attività in proprio.

«E proprio la passione per la sua attività, inizialmente di riparazione di motociclette e poi di auto, lo ha accompagnato tutta la vita. Tanto che – ricorda Pascolo – pur essendo andato in pensione, a lungo continuava a frequentare l’azienda, dispensando consigli, quando non una mano».

L’officina era nata in via Roggiuzzole con motonoleggio e autonoleggio (tra i mezzi di cui disponeva c’era la mitica Topolino). Col tempo acquisì i marchi Dkv, Daf, Volvo e le moto. Successivamente l’assistenza Mercedes e Volvo. Dal 1981 acquisì i marchi Saab, Skoda e Mazda. Dal 2016 è concessionaria Honda con officina e salone in via Zanussi.

Omero, la cui moglie Silvana Bellot era venuta a mancare a maggio, «è stato inoltre per molti anni un attivo dirigente dell’Unione artigiani in qualità di capocategoria degli autoriparatori – prosegue il presidente –, componente del consiglio direttivo già dagli anni Ottanta e revisore dei conti dal 1996 al 2005, nonché delegato comunale e componente del consiglio mandamentale di Pordenone dal 1983».

Continua il presidente Silvano Pascolo: «È stato un amico, oltre che un collega. Saggio, attento, disponibile, sempre pronto a dare una mano. Convinto sostenitore dell’associazionismo d’impresa che ha coerentemente declinato nel suo impegno in Confartigianato. Ci mancherà». Alla famiglia «va il cordoglio mio personale e dell’intera associazione».

L’imprenditore, fratello di Ernesto, accostava all’impegno in azienda quello per il sociale. A Villa Policreti di Aviano, ad esempio, sponsorizzava il trofeo di golf che portava il suo nome.


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