Porcia affida l’archivio Gherardini alla Salvador Gandino

PORCIA. Sarà la scuola di musica “Salvador Gandino” a mettere le mani sul preziosissimo archivio musicale che il Comune di Porcia ha recentemente ereditato dai discendenti dei marchesi Gherardini....
Di Miroslava Pasquali

PORCIA. Sarà la scuola di musica “Salvador Gandino” a mettere le mani sul preziosissimo archivio musicale che il Comune di Porcia ha recentemente ereditato dai discendenti dei marchesi Gherardini. Per formalizzare l’acquisizione ci sono voluti 27 anni – anche a causa della difficoltà di contattare tutti gli eredi legittimi di questo patrimonio –, ma dopo tanta attesa finalmente sarà possibile scoprire il contenuto degli spartiti, riconducibili al compositore ottocentesco di origine emiliana Achille Peri.

La “Gandino” dovrà infatti occuparsi della catalogazione di 1.266 stampe e 97 manoscritti scoperti nel 1989 nel corso dei lavori di realizzazione di abitazioni di edilizia popolare in centro storico a Porcia, nella zona conosciuta come “essiccatoio”, dove sorge tra l’altro il Casello di guardia. L’incarico conferito dall’amministrazione comunale all’associazione non consiste nella semplice classificazione del materiale, che si darà modo di far conoscere attraverso l’organizzazione di un convegno incentrato sulla figura del musicista e sulla famiglia Gherardini, committente del maestro e inserita nel tessuto sociale purliliese di inizio Novecento.

Gli spartiti di Peri (principalmente si tratta di trascrizioni di repertori operistici pensati per la fruizione domestica) non resteranno “lettera morta”, ma verranno anzi suonati, assieme ad altre musiche ottocentesche, nell'ambito di un concerto curato sempre dalla “Gandino”. Il progetto (l’investimento del Comune è di 9.400 euro) prevede infine la stampa di un libro, che potrà dare ulteriore diffusione al materiale acquisito.

Achille Peri, compositore, direttore d’orchestra e direttore del Comunale di Reggio Emilia, era conosciuto in particolare per le sue opere fortemente influenzate dalla musica di Verdi. Il valore delle trascrizioni, rimaste a lungo sepolte e venute alla luce con l’apertura del cantiere, si è subito intuito, al punto che le carte sono state messe al sicuro nell’archivio comunale, in attesa di completare l’acquisizione. I sei discendenti dei marchesi Gherardini, che risiedono tra Roma e Milano, sono stati radunati e hanno manifestato con un atto ufficiale (sottoscritto a Roma il 20 ottobre) la loro volontà di donare il materiale al Comune di Porcia, che finalmente può disporne e divulgarlo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto