Pontebba torna nel passato: risorge il vecchio confine

La rievocazione sul ponte che divideva l’Italia dall’impero austroungarico. Mercatini ed esibizioni folcloristiche hanno richiamato un migliaio di persone
Pontebba 11 Agosto 2019. Rievocazione storica. © Foto Petrussi
Pontebba 11 Agosto 2019. Rievocazione storica. © Foto Petrussi

Pontebba, un tuffo nel passato: risorge il vecchio confine tra Italia e impero austroungarico

PONTEBBA. Per un giorno, Pontebba è tornata indietro di un secolo. Da quando, cioè, era fissato qui il confine che divideva l’Italia dall’allora impero austro-ungarico, prima che il Trattato di San Germano cambiasse il corso della storia.

Domenica, sul ponte che divideva la Pontebba italiana e quella imperiale, Pontafel, sono ricomparsi le garitte, i soldati di guardia e molti ricordi militari, cimeli che hanno attirato la curiosità di tanti, appassionati di storia e non. La rievocazione storica “Festa del confine” si è rivelata un successo, con un tuffo nel passato capace di richiamare un migliaio di persone, attratte anche dai mercatini enogastronomici e dell’artigianato lungo le vie del paese, così come dalle esibizioni di gruppi folk e delle bande, in una ricca giornata di momenti di festa.

Tanti i visitatori che hanno ammirato, con stupore e curiosità, i cimeli, dalla mitragliatrice all’ingresso del ponte – parte italiana – ai tanti oggetti di vita militare portati dalla 22^ Compagnia autonoma Skiatori di Romano d’Ezzelino (Vicenza), gruppo storico-culturale protagonista di rievocazioni come quella di ieri, ma anche di momenti didattici nelle scuole. Dalla gavetta con lo scaldino a spirito alla divisa da skiatore, diversa da quella dell’alpino, passando per zaino, elmetto “Farina” e speroni, i cimeli militari hanno saputo affascinare i partecipanti, grazie anche alle puntuali spiegazioni degli addetti.

Spostandosi di qualche metro, superato il posto di guardia e ottenuto il lasciapassare dai figuranti-soldati in perenne movimento sul ponte, ecco l’arrivo in terra austro-ungarica, dove “Il Nuovo fronte”, gruppo veneto di rievocazione storica, ha allestito una tenda-ospedale con bottigliette originali di medicinali, pompette per i pidocchi e tutto ciò che serviva per curare i soldati feriti in battaglia. Sul banchetto allestito a Pontafel, tante testimonianze di vita militare, dallo Shrapnel ai fornelli portatili, dai barattoli di cibo ai piatti; il tutto, accompagnato da racconti competenti e appassionati.

«Siamo nati un anno fa – racconta il capogruppo de Il Nuovo fronte, Fabio Lazzaro – e i reperti sono di proprietà dei vari soci, tutti collezionisti e appassionati della Prima guerra mondiale».

E mentre sul ponte scorrazzano i cavalli del 9° Reggimento Lancieri di Firenze, poco prima delle 12.30 tre boati scuotono Pontebba. Sul ponte, un cannone austriaco spara tre colpi verso il campanile, suscitando emozioni e anche qualche brivido, prima del “liberatorio” applauso finale. «È un giorno particolare, c’è una bella atmosfera e si vedono molte cose interessanti. Cosa mi ha colpito di più? La mitragliatrice, è la prima volta che la vedo da vicino», dice il signor Paolo di Padova.

Andrea Santin, di Vicenza e in vacanza a Tarvisio con la famiglia in camper, ha raggiunto Pontebba in bicicletta: «Sono appassionato di storia e mi sono piaciuti molto i racconti di vita militare. Sentir parlare di una pioggia di chiodi lanciati dall’aereo mi ha fatto riflettere su quanto poteva essere feroce la guerra». La giornata, dopo il racconto sulle portatrici carniche di Luigina Comin sul ponte, alla sfilata delle bande e dei gruppi folk, si è chiusa e il confine è stato riaperto. Ma, per qualche ora, Pontebba è tornata quella di un secolo fa.

 

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