Pompe funebri San Marco, si associa Casarsa
Le pompe funebri associate San Marco di Pordenone ampliano la loro attività e, sabato 8 giugno alle 18, inaugureranno la nuova sede di Casarsa della Delizia, in partnership con l’impresa Francescut Marmi.
Le pompe funebri associate San Marco contano sulla sede centrale a Pordenone e sette agenzie in provincia di Pordenone: Cordenons, Zoppola, Fiume Veneto, Azzano Decimo, San Quirino e Pasiano. I dipendenti sono 16.
A questo elenco da sabato si aggiunge anche la sede di Casarsa della Delizia «E’ stata una scelta - spiega Gasparini - fatta per allargare il nostro mercato. I dipendenti e i mezzi li abbiamo: in questo modo pensiamo di ampliare le opportunità del mercato, sempre rispondendo alle esigenze dei clienti e per dare un servizio migliore».
A Casarsa è stato stretto un accordo con l’azienda Francescut Marmi, specializzata nella lavorazione di marmo e graniti, che già opera nel campo delle lapidi. «Si parla tanto di fare rete di impresa - afferma il titolare Francesco Francescut - per affrontare il momento di crisi anche in questo settore. Abbiamo deciso di collaborare per cercare di dare le risposte migliori ai clienti».
Anche il settore funerario risente della crisi e secondo Francescut lo si nota nell’ “abbassamento dei livelli dei cimiteri” con un ritorno, per questioni di costi, al minimalismo che comporta linee semplici che, in termini di costo, significa risparmio.
«Quello delle lapidi è un settore in cui già da anni operiamo - prosegue Francescut -, ma sempre più la gente chiede un pacchetto chiavi in mano». Oltre alla parte funebre, quindi, si potrà anche scegliere la lapide. «E’ un servizio che si sta facendo strada - prosegue -. La differenza è che in questo caso, il cliente potrà toccare con mano il prodotto che potrà anche essere personalizzato o realizzato su misura sulle sue esigenze». Tema non secondario quello dell’ultima dimora, tanto che da Francescut da tempo propongono anche una elaborazione in 3 d dei prodotti: «La questione è delicata - spiega - perché si devono contemperare diverse esigenze: le richieste delle famiglie ma anche la parte burocratica oltre che la lavorazione della pietra. Spesso sposare tutti questi aspetti è difficile».
Donatella Schettini
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