Polizza attivata dopo il furto: denunciati a Sacile

Sotto accusa il titolare della Vecia osteria e l’assicuratore. Obbligo di dimora per i due autori del colpo

SACILE. Due denunce e due obblighi di dimora: è il brillante risultato, del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Sacile, frutto di cinque mesi di attività investigativa, partita dal furto con scasso alle slot machine e al cambiamonete denunciato il 16 gennaio alla Vecia osteria di Sacile, in viale della Repubblica. Secondo il rappresentante della ditta Nordest giochi newco srl di Lugo, proprietaria degli apparecchi scassinati, l’ammontare della refurtiva era di 4 mila euro.

È scattato ieri, dopo l’ordinanza emessa dal gip su richiesta del pm Matteo Campagnaro, l’obbligo di dimora per i due autori del furto. Il 34enne albanese L.F., residente a Sacile e il 38enne R.L., di Fontanafredda, militare dell’Ariete di Pordenone, non potranno allontanarsi dai loro rispettivi comuni di residenza.

L’aliquota operativa del Norm di Sacile è riuscita ad arrivare a loro dopo cinque mesi di indagini, a partire dai rilievi, che hanno consentito poi di comparare le tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine. Non solo. Gli approfondimenti hanno evidenziato numerose anomalie.

In particolare le attività investigative hanno rilevato, a loro avviso, una strana coincidenza: la polizza assicurativa che copriva il furto ai danni dell’attività derubata era stata riattivata.

Nonostante l’osteria, secondo quanto dichiarato ai carabinieri dallo stesso titolare dell’esercizio, fosse stata chiusa nel pomeriggio del 31 dicembre dell’anno scorso e da allora il gestore non vi fosse più tornato: l’intenzione era, infatti, di chiudere per sempre le serrande, anche se un cartello affisso all’esterno dell’osteria annunciava la riapertura il 3 gennaio.

I carabinieri della Compagnia di Sacile hanno così denunciato il 31enne G.A., di Fontanafredda, il titolare dell’attività di ristorazione, ora chiusa, per falsità ideologica e il sub agente di un’agenzia assicurativa di Sacile, il 35enne di Caneva D.C., per favoreggiamento personale e falsità ideologica in certificati, commessa peraltro da una persona che svolge un servizio di pubblica necessità.

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