Poliziotto infiltrato al contrario per commettere furti e rapine

Pordenonese fermato per associazione a delinquere assieme ad altre sette persone. L’accusa: perquisizioni illegali per scoprire informazioni destinate ai complici 
Maurizio D’Itria, 45 anni, originario di Pordenone, fra i fermati dalla polizia per associazione per delinquere e concorso in tentata rapina
Maurizio D’Itria, 45 anni, originario di Pordenone, fra i fermati dalla polizia per associazione per delinquere e concorso in tentata rapina

PORDENONE. Avrebbe sfruttato il suo ruolo di sovrintendente della polizia per eseguire una perquisizione illegale nell’abitazione di una donna da rapinare, facendosi indicare dove era la cassaforte e scoprendo che nella casa c’erano 15 mila euro. Poi avrebbe passato le informazioni ai complici, ai quali avrebbe cercato di garantire “protezione” dalla presenza della Squadra mobile intervenendo sul posto.

È uno degli episodi contestati a Maurizio D’Itria, 45 anni, originario di Pordenone, fra i fermati dalla polizia per associazione per delinquere e concorso in tentata rapina.

L’assalto saltò perché la squadra mobile da tempo indagava sulla banda e intercettava le telefonate di alcuni dei suoi componenti, compreso il loro collega “infedele”.

Così la sera della rapina la polizia intervenne e arrestò in flagranza di reato Giuseppe Principato, di 23 anni, e Enzo Aiello, di 30.

Il sovrintendente e i due arrestati, secondo l’accusa, farebbero parte di un’associazione per delinquere dedita a furti e rapine. Il provvedimento restrittivo riguarda nove persone, otto sono state fermate su richiesta della procura distrettuale di Catania e un indagato risulta attualmente irreperibile.

Nei loro confronti il gip Loredana Pezzino, dopo l’udienza di convalida, ha emesso un’ordinanza cautelare in carcere.

Gli otto soggetti fermati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere aggravata, reati contro il patrimonio, furto, estorsione e rapina.

Tra i destinatari del provvedimento del giudice, dunque, anche un poliziotto che era in servizio alle Volanti ritenuto responsabile della partecipazione all’associazione e di concorso in reati.

Le indagini erano state avviate nel giugno scorso dalla squadra mobile su una serie di furti aggravati con la modalità della cosiddetta “spaccata” e rapine a esercizi commerciali e aree di servizio del capoluogo.

Le investigazioni avevano permesso di individuare e, successivamente, monitorare, una banda che agiva durante le ore notturne, spesso utilizzando autovetture e motocicli provento di furto.

L’attività dalla polizia ha consentito anche di ricostruire l’organigramma dell’associazione, identificandone promotori ed organizzatori e gli altri componenti del sodalizio.

Durante le indagini è stato sventato una rapina in appartamento, grazie all’arresto in flagranza di reato di uno dei promotori dell’associazione e il suo complice, all’atto di introdursi all’interno dell’abitazione di due anziani coniugi. —


 

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