Polizia, sindacati in pressing contro i tagli in provincia

Sindacati di polizia sul piede di guerra contro i tagli della Polfer e della postale (12 presidi in regione, due in provincia). Ugl. Il segretario dell’Ugl, Raffaele Padrone, ha inviato una lettera...

Sindacati di polizia sul piede di guerra contro i tagli della Polfer e della postale (12 presidi in regione, due in provincia).

Ugl. Il segretario dell’Ugl, Raffaele Padrone, ha inviato una lettera alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, e ai sindaci dai Comuni interessati – Trieste, Pordenone, Casarsa, Udine, Gorizia, Tarvisio, Tolmezzo, Cervignano – ai quali chiede incontro urgente per discutere del tema della sicurezza. «La sicurezza – rivendica Padrone – non è un costo, ma è la colonna portante di uno Stato democratico, è un bene di tutti i cittadini su cui non si può scherzare, invece si cercano di recuperare tre milioni di euro nel solo 2014, con ulteriori tagli alle forze dell’ordine anziché eliminare generali e colonnelli di palazzo, che hanno stipendi e pensioni da capogiro».

Silp. Il sindacato di polizia della Cgil ha confermato Claudio Bergamo segretario provinciale. Nella nuova segreteria ci sono Caterina Tosoni e Massimo Antoniolli; delegato regionale è Tiziano Milan. Anche il Silp, nel corso del congresso, ha ribadito le preoccupazioni per la chiusura di Polfer e postale «che monitora i reati a livello informatico, sempre più frequenti negli ultimi anni. Un modello da sviluppare in antitesi ai modelli di controllo muscolari e poco efficaci».

Sap. Anche il Sap di Pordenone ha rinnovato i vertici provinciali del sindacato. Alla segretaria uscente Alessia Mazzolini (che resta segretario aggiunto) subentra Mauro Moreschi mentre nel ruolo di vice sono stati eletti Stefano Mauro, Giacomo Errath e Ilario Scarpa (amministrativo).

Zanin. Anche il parlamentare del Pd, Giorgio Zanin, ha espresso preoccupazione per i tagli ai presidi della polizia di Stato e ha depositato un’interrogazione rivolta al ministro dell’Interno. «Il Viminale – ha dichiarato Zanin – deve orientare le sue scelte senza intaccare importanti presidi, come quelli di Casarsa e Pordenone, che operano per la tutela dei cittadini assicurando un servizio distribuito effettivamente sul territorio».

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