Politiche, spuntano Snaidero e Di Centa

Grandi manovre in Forza Italia. Tondo verso la candidatura in quota centristi. Mozione degli azzurri nei Comuni per l’election day. Nasce il patto dei sindaci
28/03/2010.Si vota per il rinnovo del consiglio regionale dell'Emilia Romagna
28/03/2010.Si vota per il rinnovo del consiglio regionale dell'Emilia Romagna

TRIESTE. Adesso è il momento di correre e di chiudere i giochi perché il tempo comincia davvero a scarseggiare. L’accelerazione impressa a Roma con lo scioglimento delle Camere prima di fine anno e le elezioni che dovrebbero tenersi domenica 4 marzo, infatti, impone ai partiti di premere sull’acceleratore nella compilazione delle liste elettorali considerato come il Rosatellum preveda il deposito delle candidature tra il 35° e il 34° giorno antecedente il voto quindi entro e non oltre il 28 gennaio.

E a meno di due mesi dalla scadenza, sono in tanti a sperare di ottenere un seggio in Fvg, specialmente in quel centrodestra che i sondaggi danno in netto vantaggio.

Il rebus Forza Italia

La galassia azzurra, negli ultimi tempi, si è arricchita di due possibili pianeti che, se dovessero realmente entrare in orbita, potrebbero cambiare gli scenari locali berlusconiani.

Dato per assodato, infatti, come il ruolo di capolista alla Camera spetti alla coordinatrice Sandra Savino, in corsa, in quota uninominale, ci sono Massimo Blasoni, che però sogna il proporzionale al Senato, Ettore Romoli, Elio De Anna e Stefano Balloch.

Ultimamente, però, circola la voce secondo cui dalle parti di palazzo Grazioli si sarebbe intravisto, in almeno un paio di occasioni, l’ex presidente nazionale di Federlegno Arredo Roberto Snaidero che potrebbe essere uno di quegli esponenti della società civile cercati da Berlusconi e, nella fattispecie, da schierare in Senato. Attenzione, poi, al ruolo di Manuela Di Centa.

L’ex parlamentare del Pdl, infatti, si è mossa poco, a livello locale, negli ultimi anni, ma pare essere molto attiva dalle parti di Roma e Milano e, tra l’altro, potrebbe pure approfittare della necessità che almeno il 40% di candidati - su scala nazionale alla Camera e regionale al Senato – sia composto da donne.

Restando sempre in casa del centrodestra, poi, il matrimonio ormai a un passo tra gli ex alfaniani che non andranno a sinistra e il gruppo di Direzione Italia di Raffaele Fitto aumenta le chance che in Fvg Renzo Tondo – destinato a entrare nel gruppo dirigente nazionale come referente per il Nordest del nuovo raggruppamento di centro che nascerà per le Politiche – possa ottenere, nel pacchetto complessivo, la candidatura nel collegio alla Camera dell’Alto Friuli.

Cecotti e Serracchiani

Una voce particolarmente interessante, poi, arriva dal mondo autonomista. In questi giorni, infatti, è aumentato il pressing su Sergio Cecotti per una possibile candidatura dell’ex sindaco di Udine in quota autonomista nel collegio di Udine alla Camera.

In fondo, è il ragionamento che filtra, nella quota di maggioritario non c’è la necessità di superare alcuna soglia di sbarramento (mentre nel proporzionale una lista regionale ha l’obbligo di raggiungere il 20%) e in assenza di election day la candidatura del sindic potrebbe anche vestire i panni di una sorta di test match.

Verificare, cioè, quanti voti sia in grado di prendere in un collegio Cecotti per capire quali possano essere, effettivamente, le chance di una lista autonomista alle Regionali. E in questo scenario la dilatazione dei termini – con le liste per Trieste da consegnare tra 24 e 26 marzo in caso di voto il 29 aprile – aiuterebbe gli aderenti al Patto per l’Autonomia a misurarsi con una, reale e di peso, competizione elettorale.

Da Roma, infine, rimbalza la voce secondo cui Debora Serracchiani potrebbe non essere schierata in quota proporzionale alla Camera, bensì al Senato mentre Ettore Rosato resterebbe capolista a Montecitorio – con il corollario di rinunce, però, che questa scelta comporterebbe all’interno del Pd locale.

Election day e sindaci

Le possibilità che Politiche e Regionali si tengano, in Fvg, in un’unica data sono, a oggi, davvero minime, ma Forza Italia non si arrende e sta presentando nei Comuni una mozione in cui si impegna il sindaco a intervenire nei confronti di Serracchiani per lo svolgimento dell’election day che “comporterebbe un sostanziale risparmio di risorse pubbliche”.

A proposito di Regionali, infine, mercoledì a Udine è stato siglato da una ventina di sindaci di tutto il centrodestra il cosiddetto “Patto di Santa Lucia”, nome scelto dal giorno in cui è nato.

Un patto che ha portato alla stipula di un documento in cui, oltre a ribadire la necessità di cancellare la riforma delle Uti, i primi cittadini si impegnano a sostenere qualsiasi candidato verrà scelto dalla coalizione tra coloro che hanno manifestato la loro disponibilità e cioè Riccardo Riccardi, Massimiliano Fedriga, Tondo, Luca Ciriani e Fabio Scoccimarro.

Il documento porta le firme di tre sindaci di Forza Italia (Piero Mauro Zanin, ispiratore della serata, Pierluigi Molinaro e Renzo Francesconi), due della Lega Nord (Daniele Moschione e Ivo Moras), altrettanti dell’Udc (Paolo Urbani e Roberto Sabbadini), e di Tutti per il Friuli (Mario Anzil e Luca Boschetti), quattro di Regione Speciale (Emanuele Zanon, Luca Mazzaro, Luca Ovan e Roberto Fedele), tre amministratori di Fdi (Marco Zanor, Marzio Giau e Giambattista Turridano), due di Autonomia responsabile (Giulia Manzan e Daniele Macorig) e uno di ProgettoFvg (Giorgio Filaferro).
 

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