Politiche sociali, scontro Honsell-Cainero
La campagna elettorale s’infiamma e registra il primo duro faccia a faccia
Anziani, disabili, giovani: sulle politiche sociali s’infiamma lo scontro politico tra i due candidati-sindaco Enzo Cainero e Furio Honsell chiamati ieri sera a confrontarsi nella sede della quarta circoscrizione sui temi dell’autosufficienza, della qualità della vita e del ruolo del volontariato. Alla fine strette di mano di prammatica, ma la campagna elettorale registra per la prima volta una significativa fiammata: l’inizio del rush finale per la conquista di palazzo d’Aronco. Cainero e Honsell non si ritrovano su nulla. Idiosincrasici per necessità (il primo “cantore” della discontinuità cecottiana; il rettore “costretto” a perpetuare il leit motiv dell’amministrazione uscente) hanno duellato per un’ora e mezza sul welfare di una Udine che il candidato del centro destra giudica immobile e isolata rispetto all’hinterland e che,invece, l’ex rettore ritiene «città solidale» dove «le cose stanno ragionevolmente bene». Certo — sono ancora le parole di Honsell – il 13 per cento che il Comune destina alle politiche sociali è oggettivamente pochino. Ci sono sì, dice ancora, progetti meritevoli già decollati o in fieri e altri ancora che vanno consolidati, ma è chiaro che quella quota di bilancio andrebbe rivista. «E’ difficile fare promesse – aggiunge il candidato del centrosinistra – ma se diventerò sindaco quella cifra salirà». Ma attenzione, ammonisce ancora Honsell, i problemi riguardanti il welfare non competono soltanto al Comune, ma fanno parte dei cosiddetti ambiti. Insomma, ognuno deve fare la sua parte in una partita delicatissima, dove rientrano i problemi delle nuove povertà, del precariato, dei portatori di handicap, degli anziani e degli anziani non autosufficienti. Cainero incalza l’avversario e sostiene che la questione sociale è e sarà uno dei suoi cavalli di battaglia in nome, appunto, della discontinuità nei confronti dell’amministrazione uscente. «Bisogna riqualificare la spesa sociale – spiega – fissando le priorità degli interventi e capendo i bisogni che la società esprime. Ma serve una strategia vera. Servono progetti, proposte». Ed è a questo punto che il candidato del centrodestra ricorda che la città di Udine ha un patrimonio immobiliare dismesso di tutto rispetto. Cainero si riferisce alla tante caserme per una delle quali prefigura la sua trasformazione in un palazzo della Sanità da destinare proprio ad anziani e disabili, in grado di disinnescare i meccanismi burocratici che adesso complicano la vita dei cittadini. «Honsell – attacca – parla di quello che si potrebbe fare; io di quello che farò». Ed è proprio sulla “cittadella” di Cainero, che nella versione di Honsell diventa un hospice, che il dibattito s’infiamma e fa registrare, per la prima volta, alcuni attacchi frontali tra i due candidati. Honsell sottolinea che le caserme dismesse potrebbero non rappresentare necessariamente un patrimonio immobiliare, un valore aggiunto di tipo economico, visto che i costi di ristrutturazione e adeguamento anti-sismico renderebbero l’operazione tutt’altro che virtuosa dal punto di vista finanziario. Ma c’è ancora tempo per parlare di nuove povertà e di rappresentanze periferiche da garantire in assenza delle circoscrizioni. Honsell anticipa un nuovo organismo: i delegati di quartiere in grado di avere una costante interlocuzione con il “palazzo”; Cainero, invece, immagina un comitato permanente con cui il Comune dovrà giocoforza sempre rapportarsi. E c’è anche tempo per un “maschio” scontro dialettico tra Cainero e un immigrato. Il primo parla di sicurezza, di videosorveglianza e di zone a rischio come via Roma. Il secondo è un imprenditore egiziano che vive in quella zona e che invita il candidato-sindaco del centrodestra a recarsi nella via «per conoscere personalmente i 45 commercianti che fatturano complessivamente oltre 6 milioni di euro l’anno».
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