Polimeni: sono rincasato ma l’attività è proseguita Denuncio chi mi diffama
Mentre si moltiplicano gli attacchi per aver fatto rientro a casa in un momento critico per l’Azienda sanitaria, il direttore generale Jospeph Polimeni annuncia querele per chi dovesse diffamarlo. «Il rientro della direzione strategica il fine settimana nella propria residenza non pregiudica il governo complessivo dell’Azienda che viene garantito costantemente sia attraverso strumenti di collegamento telematico sia attraverso in caso di emergenza dalla presenza fisica immediata in primis del direttore sanitario e successivamente dal resto della direzione». Così la nota firmata da Polimeni, Michele Chittaro e Riccardo Paoli.
Quanto alla positività di un dipendente al quarto piano di via della Vecchia Ceramica, «il Dipartimento di prevenzione e il direttore sanitario hanno tempestivamente adottato tutte le misure previste dai protocolli». La nota chiarisce anche su polemiche scoppiate sui social in merito all’ospedale di San Vito. «Tutto il personale ha le specifiche procedure su come comportarsi quando arriva un utente al pronto soccorso». Nessun operatore «è stato esposto a un soggetto positivo o fortemente a rischio».
Si diceva, sulla questione direzione generale, infuria la polemica. «Mentre molti italiani reclusi in casa ieri si sono affacciati al balcone per testimoniare gratitudine agli operatori sanitari pare che il direttore generale dell’Asfo abbia lasciato la Destra Tagliamento per raggiungere la Toscana». Il consigliere regionale del Pd Nicola Conficoni presenterà un’interrogazione per sapere «per quale motivo». Spiegazioni «poco convicenti» per Renzo Liva, della segreteria regionale del Pd: «È vero che molto lavoro si può svolgere per via telematica ma, nel pieno di un’emergenza, si auspica che chi ricopre un ruolo apicale diriga la sua struttura anche con l’esempio e motivando di persona i medici e gli infermieri che invece stanno in corsia o nelle ambulanze».
Infine Emanuele Loperfido e Alessandro Basso, Fdi: «Non è il momento adatto per tirare per la giacca all’assessore alla sanità» e rimandano «ogni valutazione non strettamente necessaria ad un secondo momento». —
E.L.
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