Poche iscrizioni a Godia: la scuola rischia di chiudere

Sono solo sei gli iscritti alla classe prima per il prossimo anno scolastico alla scuola primaria Mazzini.
Troppo pochi per garantire la formazione di una classe che rischia di saltare e di mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza della storica scuola di Godia.
L’allarme è echeggiato fra i genitori degli aspiranti alunni sin dai primi di febbraio, quando le iscrizioni tardavano ad arrivare, e allora si sono mobilitati per garantire la sopravvivenza della scuola. A conti fatti mancano nove iscrizioni per formare la classe. Se non si trova una soluzione i bambini che già sono stati iscritti dovranno essere dirottati su altre scuole.
Eppure la direzione si è attivata da tempo. «Abbiamo organizzato diversi incontri con i genitori – assicura la dirigente scolastica Maria Pia Piani – e abbiamo anche cercato di informare i genitori dei bimbi che frequentavano le scuole materne sulle possibilità che offre il nostro istituto, una presenza storica per il quartiere che, di recente, è anche stata ristrutturata. Purtroppo, le iscrizioni non bastano. Nei prossimi giorni convocherò i genitori della futura prima e prospetterò loro la possibilità di tentare la via della pluriclasse. Unendo la prima e la seconda – spiega la dirigente – potremo disporre di 16 alunni, abbastanza per far partire la classe».
I genitori, nel frattempo, vivono nell’incertezza. «Si tratta di una buona scuola – sostiene una mamma – nella zona ci sono scuole a tempo pieno e a tempo normale con doposcuola, ma chi intende usufruire del tempo normale con sabato a casa rischia di dover gravitare su scuole ben più lontane, come la Carducci. Sarebbe un peccato veder chiudere una scuola che conta su un ottimo ambiente e su un discreto staff di insegnanti».
In realtà la direzione ha previsto un rilancio della scuola. «Abbiamo attivato numerosi laboratori – elenca la dirigente – facciamo nuoto al Palamostre e il tatami in palestra è sempre pronto per le lezioni di judo, abbiamo progettato un orto botanico che coltiveremo con la collaborazione dell’Associazione genitori e aderiamo al contratto della merenda, opzioni che intendiamo valorizzare».
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