Più spazi per il Polo tecnologico di Pordenone: operazione da 1,5 milioni

Si è svolta la cerimonia del taglio del nastro per l'avvio dei lavori di ampliamento

Polo tecnologico a Pordenone: inaugurata la nuova casa delle start up

PORDENONE. Il Polo tecnologico di Pordenone cresce e diventa un punto di riferimento sempre più importante per lo sviluppo delle imprese innovative pordenonesi.

Venerdì 3 luglio nella struttura della Comina è stata posata la prima pietra della nuova ala che, a partire dal 2021, ospiterà laboratori e sedi per rispondere alle esigenze delle tante start up alla ricerca di un incubatore.

Per questa operazione è previsto un investimento complessivo pari a 2, 65 milioni di euro, per il quale la Regione ha stanziato 1, 56 milioni con due contributi, assicurando così la copertura del 60% dell’investimento.

Come ha spiegato il presidente del Polo tecnologico, Valerio Pontarolo, «il cantiere – salvo imprevisti – durerà 7-8 mesi e darà una risposta alle tante richieste di nuove imprese della provincia e dei territori circostanti. Infatti, l’ampliamento consentirà l’insediamento di altre 50 start-up».

Complessivamente, l’intervento consentirà di ampliare l’attuale superficie utile del Polo Tecnologico di quasi 2 mila metri quadrati. Inoltre, con il cantiere che riguarderà il secondo piano del fabbricato attuale, saranno creati anche otto laboratori, un open space, un ufficio e una sala riunioni.

«Non basta automatizzare processi ripetitivi – ha aggiunto Pontarolo –, serve sviluppare creatività, e questo richiede contatto fisico e contaminazione, che dall’interdisciplinarità individua idee e strumenti per realizzarle».

Presente alla posa della prima pietra anche l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, che ha commentato: «Il Polo tecnologico di Pordenone si conferma vero e proprio distretto Ict della regione Friuli Venezia Giulia.

La realizzazione di infrastrutture per la ricerca avanzata e di reti di servizi a disposizione dei cittadini e del tessuto imprenditoriale locale e nazionale ha l’obiettivo di potenziare e attrarre nuove attività e di rispondere alla domanda di innovazione e crescita di una Regione che ha scelto con convinzione di puntare su formazione, ricerca e innovazione.

Un plauso – ha proseguito Rosolen – va rivolto all’amministrazione perché difficilmente in una legislatura si arriva alla costruzione di un intervento che viene finanziato; in questo caso invece è stato dimostrato che ciò può essere invece realizzato».

Guardando al futuro del Polo l’assessore ha ricordato che la Regione sta lavorando con i vertici della struttura al fine di incrementarne le potenzialità. L’obiettivo sull’asse Trieste-Pordenone è riuscire ad arrivare a un aumento di capitale e al contestuale ingresso di nuovi investitori interessati alla struttura della Comina.

L’ampliamento del Polo tecnologico, che si concluderà il prossimo anno, è uno dei passi più importanti nella sua storia. Un viaggio iniziato con la fondazione nel 2002 e che ha visto nel 2011 l’inaugurazione del Parco scientifico “Andrea Galvani. Oggi ospita oltre 70 imprese, tra piccole e medie imprese e start up.

In particolare per queste ultime è un valore aggiunto in quanto è un incubatore certificato dal ministero dello Sviluppo economico.

In gestione il Polo tecnologico ha anche Villa Cattaneo a Villanova. La struttura, di proprietà del Comune di Pordenone, era stata ristrutturata per diventare la casa delle associazioni musicali e in seguito all’accordo con il Polo il progetto era cambiato con l’obiettivo di diventare incubatore di start-up culturali e creative.

Il 2020 segna un altro cambiamento: tramontato il progetto start-up, gli spazi sono stati assegnati all’azienda OverIt di Fiume Veneto e il nuovo obiettivo è la creazione di una cittadella digitale. —

 

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