Pitone di 4 metri trovato sul greto del Tagliamento

Spilimbergo: allertato da una telefonata, il personale del Corpo forestale regionale è giunto sul posto dove ha trovato l'animale morto

SPILIMBERGO. È un mistero il ritrovamento di un lungo serpente, un pitone, avvistato da un escursionista nella serata di martedì non lontano dall'istituto d'istruzione superiore “Il Tagliamento”, nell'area golenale del fiume compresa fra le municipalità di Spilimbergo e Dignano.

Un esemplare molto grande di circa 4 metri di lunghezza, con le caratteristiche striature bruno-grigiastre e macchie quadrangolari di colore bruno con sfumature che vanno dal color crema al dorato tipiche del pitone birmano.

Si tratta di una specie nativa delle regioni meridionali del continente asiatico e, come sia finito in riva al Tagliamento, è difficile da spiegare: di certo, il rettile, dalle grandi dimensioni ma non velenoso, è stato rinvenuto morto in un sito utilizzato in maniera inappropriata per l'abbandono dei rifiuti.

A recuperarlo nella mattinata di mercoledì, 20 dicembre, dopo averne avuto segnalazione dalla Polizia locale di Spilimbergo cui l'escursionista si è rivolto, sono stati gli agenti del Stazione del Corpo forestale regionale, con sede a Borgo Ampiano di Pinzano al Tagliamento.

Impossibile capire se il proprietario del serpente se ne sia disfatto quando il pitone era ancora vivo, facendolo morire a causa delle basse temperature registrate in questi giorni, o se l'animale sia deceduto in casa e successivamente sia stato abbandonato.

Come spiega Paolo Benedetti, funzionario del Corpo Forestale Regionale di Udine “ insieme ai carabinieri del nucleo Cites di Trieste stiamo cercando di capire da dove potesse arrivare l’animale che non era morto da tanto tempo (anche questo da accertare) e sul suo corpo non sono stati segni apparenti di ferite”.

“In provincia di Pordenone si tratta del primo ritrovamento del genere mentre in altre zone della regione, in provincia di Gorizia, per esempio sono stati trovati individui vivi e, in alcuni casi anche morti” ammette Benedetti. Il singolare ritrovamento ha suscitato parecchia curiosità, amplificata dal fatto che le foto del recupero del rettile in poche ore hanno fatto il giro del web.

A togliere ogni dubbio che si tratti proprio di un pitone birmano è un lettore del Messaggero Veneto, profondo conoscitore di questo genere di animali, il quale viste le dimensioni, suppone possa trattarsi una specie femminile.

Di certo, secondo l'esperto, si tratta di un rettile che, per le temperature rigide, soccomberebbe nel giro di poche ore all'addiaccio. Molto più probabile che sia morto prima di essere abbandonato. “Per detenere questi animali, iscritti all'appendice 2 della Cites, è obbligatorio avere un documento rilasciato dall'allevatore o da chi lo ha ceduto.

Nel documento, viene tracciata la storia dell'animale, dalla nascita agli eventuali passaggi da un proprietario all'altro. La Cites impone che tutti gli esemplari siano nati in cattività, da genitori in cattività, ma per il pitone il microchip non è d'obbligo come lo è invece per altri serpenti” chiarisce l'esperto.

Stando così le cose, pare davvero difficoltoso, riuscire a risalire al proprietario. Adesso la carcassa del serpente si trova a disposizione delle autorità preposte nella cella frigo della stazione forestale di Pinzano al Tagliamento.

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