Piscina, terreni verso l’esproprio

Azzano, partiranno entro metà luglio per alcuni proprietari Per la maggior parte è prevista la perequazione urbanistica

AZZANO DECIMO

Il Comune di Azzano Decimo è vicino alla perequazione urbanistica con la maggior parte dei proprietari dei terreni sui quali sorgerà la piscina. Per gli altri, entro metà luglio, partiranno gli espropri. Non solo: recentemente l’esecutivo ha inteso sviluppare il progetto, che prevede ora, oltre alla struttura natatoria, una zona commerciale e una residenziale.

Una crescita virtuale che, tuttavia, dovrà essere avallata dall’arrivo di imprenditori privati, indispensabili per coprire i costi dell’iniziativa, pari a 5 milioni di euro. Metà della somma andrebbe fornita dagli investitori, dell’altra metà dovrebbe entrare in possesso a breve il municipio che la metterebbe quindi a disposizione per l’opera. Il sindaco facente funzioni, Vittorino Bettoli, che giovedì ha incontrato i cittadini interessati, ritiene che in fase di definizione del piano di lavoro si potrebbe attuare un risparmio. «Bisognerà vedere quanto realizzeremo – afferma – dopo essere entrati in possesso delle aree. Lo strumento della perequazione urbanistica per i proprietari è più conveniente rispetto agli espropri». Espropri che, nella grande maggioranza dei casi, saranno determinati «dalla presenza di comproprietari, alcuni dei quali difficilmente rintracciabili». Insomma, il primo, faticoso passo verso la piscina comunale starebbe per essere effettuato. Superato questo scoglio, sarebbe la volta della predisposizione della variante finalizzata all’individuazione delle opere previste. E questo si configurerebbe come un ulteriore crocevia fondamentale per la piscina, visto che, con lo strumento urbanistico pronto, l’amministrazione potrebbe andare alla ricerca degli imprenditori. Nei piani di Bettoli, questi passaggi dovranno essere espletati entro la fine dell’anno. «Stiamo cercando di rispettare il crono programma previsto – spiega Bettoli – e direi che, dopo il primo incontro di illustrazione della convenzione tra Comune e cittadini, possiamo essere soddisfatti: a breve dovremmo chiudere con la grande maggioranza dei proprietari. Per gli altri nostro malgrado, partiranno gli espropri». Una delle ombre maggiori del progetto, come sottolineato più volte dalle opposizioni, è la necessità di ricorrere a finanziamenti privati, una strada che in altre realtà (Fontanafredda) si è dimostrata infelice.

Massimo Pighin

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